Sgoccioli di logorrea
in redazione Giovanni Nardi
collana Millelire - Stampa Alternativa
Numero speciale in occasione del II festival di letteratura resistente
pp.32, f.to 10,5x14,2 cm

Tra le numerose patologie e disfunzioni che nell'era della beatificazione tecnologica affliggono il sistema nervoso dell'uomo, la logorrea è l'unica che ancora gli consente il contatto con la sua natura più intima.
L'innesto di tecnologie sempre nuove negli schemi percettivi ha modificato l'esistenza delle persone: cellulari, televisioni e chi più ne ha più ne metta, nel momento in cui permettono il contatto con realtà al di fuori dei sensi, fratturano il corpo dalla mente.
La parola, invece, mantiene la pienezza del contatto. Proprio per questo, nelle società industrializzate, che nel 2010, secondo l'organizzazione mondiale della sanità, "avranno il 20 per cento della popolazione affetta da patologie psichiche di varia natura", la logorrea può essere l'ultima arma. L'unica che possa salvare, nel bel mezzo del bombardamento mediatico, quell'anelito alla pienezza di vita che ognuno di noi, più o meno sopito, si porta dentro.
Ciononostante, anche la logorrea è agli sgoccioli.
La dissociazione avanza implacabile. Le pulsioni del nostro poeta testimoniano l'urgenza di rompere l'accerchiamento, di vanificare la lobotomia del nuovo conformismo che regolamenta l'agire quotidiano degli individui, nel timore che altrimenti la dissociazione prenda il sopravvento arrivando a distaccare anche le parole dal vissuto.