Addictions
Città Violenta
La sconvolgente antologia noir di Addictions
MondoNoir, tutto quanto fa thrilling
L'INDICE
LE RECENSIONI

LA COPERTINA

L'INTRODUZIONE

GLI AUTORI

I RACCONTI

DOVE TROVARLA

GLI INCONTRI

LE RECENSIONI

I LINK

L'EDITORE

CONTATTI

Mi rendo conto che le antologie di racconti non sono esattamente i libri prediletti dai lettori, soprattutto dai nostri connazionali, ma non potrete negare che per la storia del noir italiano questo particolare prodotto librario abbia avuto la sua importanza. È attraverso le antologie, dall'ormai mitico "I racconti del gruppo 13" che misero in pista, una decina d'anni fa, la nascente "scuola di Bologna", all'Oscar "Nero italiano"; dal cofanetto "Crimine" di Stampa Alternativa, autoprodotto nel '95 dalla "scuola" milanese dei "duri", all'Inverno giallo mondadoriano del '96 (per non dire, naturalmente, di sottoprodotti d'imitazione, come i "giovani cannibali" di Einaudi), che i giovani autori italiani si sono progressivamente e faticosamente imposti all'attenzione di un pubblico spesso distratto e di editori immancabilmente riluttanti. E non crediate che parli soltanto perché in quei volumi mi è capitato, talvolta, di ritagliarmi un posticino: io non sono esattamente un "giovane autore" e la presenza di qualche mio raccontino in quei volumi ha sempre avuto, più che altro, il significato di un atto di gentilezza dei curatori verso un vecchio signore che si occupava delle loro cose. Ma non negherò che la cosa mi abbia sempre fatto parecchio piacere. Insomma, come avrete capito, ci risiamo. Ma questo Città violenta, curato dall'infaticabile Andrea Carlo Cappi per le sempre benemerite edizioni Addictions, merita una segnalazione particolare. Non solo perché affianca ai nomi più conosciuti del noir nazionale (Macchiavelli, Ossola, Pinketts, la Salvatori, Cappi stesso e via andare) un certo numero di giovanotti brillanti, come - per citare quelli che danno, a mio avviso, i risultati migliori - Giorgio Gianotto e Marco Vallarino, per non dire del sorprendente Romualdo Grande. Non solo perché travalica con disinvoltura i confini del genere, accettando i contributi di autori come Nerozzi, Massaron e Mattteo Curtoni, che più che con il noir finora hanno avuto a che fare con l'horror vero e proprio, ma che dimostrano di sapersela cavare benissimo anche con le tematiche gialle. Non solo perché ignora bellamente le ormai anacronistiche divisioni in "scuole" e gruppi locali, per delineare un quadro praticamente nazionale. Ma perché si tratta, salvo errore, del primo esempio di antologia a tema, in cui agli autori invitati sia stato chiesto di misurarsi su un argomento specifico, in modo da offrire una specie di panoramica narrativa a trecentosessanta gradi del soggetto prescelto, che è, come suggerisce il titolo, quello, eminentemente legato al genere noir, della violenza urbana. Il tema potrà sembrarvi un poco scontato, ma vi assicuro che è svolto dai diciassette autori (be', diciamo da sedici dei diciassette autori: il diciassettessimo sono io e non spetta certo a me esprimere dei giudizi su quello che ho scritto) con grande originalità e senza cadere mai nella trappola dei tanti luoghi comuni che circolano sull'argomento. Perché la violenza della città contemporanea non si manifesta soltanto nelle forme classiche dell'attività delittuosa, non è solo un problema di criminalità, grande o piccola: è insita in tutta una serie di situazioni e procedure che fanno ormai parte del nostro costume sociale quotidiano (la caccia al posto di lavoro, la competizione in ufficio, la ristrutturazione industriale, l'immigrazione...) e che pure, se viste con un occhio appena un po' disincantato, possono offrire abbondante materia a chi normalmente si occupa di delitti. Non perdetevi, così, "Tornando a casa" di Ossola, "Veni, veni, venias" di Cappi, "Quadri di fogna" di Elisabetta Bucciarelli, "Messe nere a Milano" di Claudia Salvatori e lo straordinario "Il fascino del poliziesco" di Loriano Macchiavelli, che scrive gialli da venticinque anni ma non sembra affatto disposto ad andare in pensione: vedrete che anche se siete dei vecchi lettori scafati, troverete da che sorprendervi. [Carlo Oliva, Radio Popolare, 17 Aprile 2000; gialloWeb, il sito ufficiale di it.discussioni.giallo]

Diciassette scrittori si confrontano raccontando: angosce ataviche, alienazioni, ossessioni sessuali, cedevolezze di esseri violenti, allo stesso tempo fragili e perdenti. Distorsioni che una società insana è in grado di generare lasciando scie di sangue mortale. Gli autori narrano la perenne lotta, in fondo universale, che si sprigiona nei meandri oscuri degli uomini che soccombono sotto le loro stesse pressanti pulsioni perverse, prive di ogni freno inibitorio. Anime che scalciano, ragliano, godono e soffrono sotto i loro desideri più travolgenti. Diciassette racconti, diciassette piccoli mondi che ruotano intorno al Male. Quel Male che scorre attraverso i fili dei telefoni erotici, che imbratta le strade dell'intolleranza razziale, che spinge un uomo ad uccidere pur di avere un posto di lavoro, che accomuna degli avvocati arrivisti vogliosi di riti satanici, che intreccia spie e oscuri esperimenti biologici, che spinge un adolescente a sopprimere un compagno nello stesso modo in cui schiaccia un pulsante di video game, che mostra la città, usando le parole di uno degli autori, come una torta millefoglie, ogni strato riserva una sorpresa. Sorprese putride che sporcano i rivoli delle metropoli trasformandoli in strade rabbiose, riflussi travolgenti, echi osceni, laceranti e profonde risonanze. Autori di talento, che colorano le loro storie con scritture asciutte ed energiche, trame intrise di violenza, sottile ironia, sagace iperrealismo, o con corrosiva, disarmante lucidità. Diciassette scrittori che offrono uno sguardo consapevole, in grado di rimandarci la realtà deformata di una follia, troppo spesso, insanabile. [Omnitel 2000]

Città violenta è l'ultimo nato nella collana I Neri e si trova in libreria da fine marzo. Si tratta di un'antologia di racconti, selezionati da Andrea Carlo Cappi, che comprende autori come Loriano Macchiavelli, Stefano Massaron, Matteo Curtoni, Claudia Salvatori, Andrea G. Pinketts, Marco Vallarino, Sandro Ossola e due vecchi amici di Inchiostro, Gianfranco Nerozzi e Gianluca Mercadante. Storie forti, senza compromessi, pregne di ossessioni metropolitane, assolutamente imperdibili. Il tutto, in puro stile italiano, a partire dalle città descritte. [Inchiostro, rivista di storie e racconti da leggere e scrivere]

Diciassette autori, altrettanti racconti e 160 pagine tutte da leggere per questa nuova antologia noir, curata da Andrea Carlo Cappi e edita da Addctions nella collana I Neri. E l'uscita di Città violenta forse rappresenta addirittura un avvenimento per la letteratura italiana, in quanto è la dimostrazione inconfutabile di come il noir e la narrativa di genere più in generale siano ormai diventati strumenti di critica e analisi sociale, molto più di qualsiasi telegiornale e dibattito televisivo. Leggendo l’introduzione di Cappi apprendiamo infatti che: "Da anni, in Italia, esistono scrittori che osservano le loro città e che ritraggono fedelmente la violenza che cova sotto il benessere, le tensioni di una società che si illude di essere perfetta. Ci sono scrittori che parlano di rapine e riciclaggi, di traffici internazionali e microcriminalità, di sesso facile e di sesso molto, molto difficile. Possono scrivere con ironia, con realismo o iperrealismo, ma la città che raccontano è quella di fronte a cui altri preferiscono chiudere gli occhi. Ora quello che gli scrittori avevano previsto si è verificato. I malumori, le tensioni che erano nell'aria hanno cominciato a esplodere. E finalmente anche i giornali hanno scoperto che esiste la città violenta." Probabilmente l'aspetto più terrificante di questa antologia risiede nell'estrema eterogeneità dei racconti, differenti non solo nell'ambientazione ma anche e soprattutto nel modo in cui la violenza si può manifestare, con i suoi centomila aspetti diversi. Il racconto migliore è forse quello di Andrea Carlo Cappi, in cui una certa Michelle, irreprensibile studentessa universitaria ma anche e soprattutto conturbante voce di un arcinoto telefono erotico, finisce nelle mani di un cliente mooolto particolare. Non va però dimenticato che oltre ad autentici mostri sacri del genere, come Andrea G. Pinketts, Loriano Macchiavelli, Claudia Salvatori, Carlo Oliva, Sandro Ossola, Matteo Curtoni, Stefano Massaron e altri, in Città violenta figurano anche alcuni esordienti senza dubbio promettenti, come i giovanissimi Gianluca Mercadante e Marco Vallarino, che con i racconti presenti in questa antologia danno un'ottima prova delle loro capacità. In definitiva, Città violenta è senza dubbio un acquisto più che obbligato per gli amanti del genere e per tutti coloro che sono stufi e arcistufi delle irritanti favolette raccontate dalla pubblicità. Attenzione però, perché dopo non sarà più così facile uscire di casa, la sera. [ Ghost News, mensile di cultura surreale e underground, n. 3, aprile 2000, pagina 26]

Difficile fare un discorso organico per questa raccolta di racconti. Troppi gli autori e troppi gli stili differenti per poterli accomunare in un'unica analisi critica. Il curatore, Andrea Carlo Cappi, ha scelto autori noti, meno noti, quasi sconosciuti, che in queste brevi opere sono legati esclusivamente da un filo conduttore: il delitto in città. Anche la qualità e l'originalità dei testi non è uniforme, ma questo del resto accade quasi sempre quando si assembla un'antologia tratta dal lavoro di vari scrittori. Alcuni protagonisti sembrano "trascinati" dal crimine, si trovano coinvolti in omicidi o si scoprono improvvisamente vittime, senza sapere esattamente come. È il caso di Ristrutturazione di Carlo Oliva, in cui un uomo, da lungo tempo impiegato in una ditta alla quale ha dedicato grande impegno sacrificando anche la vita privata, viene improvvisamente defenestrato da un nuovo amministratore delegato, e si scopre feroce e vendicativo. Anche nel racconto di Loriano Macchiavelli, Il fascino del poliziesco, ovvero i casi della vita, il protagonista (lo scrittore stesso) si ritrova suo malgrado invischiato in una vicenda che si sviluppa senza controllo portando inesorabilmente verso un finale inaspettato. In città si uccide per delusioni lavorative o per la ricerca di un'occupazione stabile (fare fuori un diretto concorrente o un possibile superiore può essere una soluzione, come fa intendere Mauro Pedretti in Apertura di stagione ), si muore per abbandono e malattia (Camere fredde di Matteo Curtoni) o per un assurdo impeto di razzismo ( Tornando a casa di Sandro Ossola)... Qualunque sia la causa, la violenza imperversa nelle strade e nelle case, insinuandosi anche nei luoghi più impensati e manifestandosi in forme talvolta surreali, "sopra le righe" (Sigaro tu, sigaro io di Andrea G. Pinketts). Oltre agli autori già citati l'antologia riporta i testi di: Angelo Marenzana, Gianfranco Nerozzi, Elisabetta Bucciarelli, Giorgio Gianotto, Gianluca Mercadante, Simonetta Mininni, Stefano Massaron, Marco Vallarino, Romualdo Grande, Claudia Salvatori. [Alice.it]

Andrea G. Pinketts, Claudia Salvatori, Gianfranco Nerozzi, Loriano Macchiavelli. Gli appassionati hanno già lanciato un urlo: noir! Ebbene sì, una raccolta di racconti «neri», storie forti, dure come un pugno nello stomaco. E le città, rassicuranti distese di strade, negozi e case illuminate dalla luce azzurrina della tv, si trasformano in luoghi d'incubo, micromondi dove crimini e ossessioni hanno messo le radici. La cronaca riempie i giornali di morti violente? Vedrete che dopo questa lettura sarà impossibile camminare per le vie annerite dalla notte senza guardarsi alle spalle. [Campus Web, il primo mensile degli studenti, aprile 2000, pagina 115]

Andrea Carlo Cappi ha raccolto in una antologia i vari racconti di alcuni scrittori italiani, che da anni si cimentano nella narrativa nera. La prerogativa di questo libro, è di porre l'obiettivo sulla violenza che serpeggia nelle grosse città d'Italia. L'interesse di questi narratori è rivolto ad un'umanità dedita alle rapine e riciclaggi, ai traffici internazionali e alla microcriminalità, al sesso facile, dimostrando gli equilibri precari di queste persone sull'orlo della disperazione o del delirio. Quello che si nota in questi racconti è l'intento comune degli autori di smascherare il perbenismo di questa civiltà corrotta che si riflette nella città, descritta con cruda sincerità. L'aspetto rilevante, è che la narrativa nera che è sempre stata di impronta Usa, ora ha trovato la sua rotta anche all'interno della nostra letteratura, soprattutto in quella degli autori più giovani. Questa raccolta vuole rappresentare un'occasione per conoscere meglio una generazione di scrittori noir. Molti dei nomi che appaiono nel volume non sono conosciuti ai più, anche se spicca nell'indice uno dei padri del genere poliziesco italiano, Loriano Macchiavelli. Tra i tanti, è apparso interessante il racconto "Fase marginale" di Gianfranco Nerozzi e "Camere fredde" di Matteo Curtoni, ma quello che più importa è il coraggio di queste storie, che ci descrivono le città senza pietà o facili consolazioni. [Matteo Merli, StradaNove, il settimanale digitale, 2/12/2000]