Roberto Gandino

Nato a Bra e lì risiede (consulente chimico varie ed eventuali)
Che dire adoro scrivere in maniera alternativa, ho pubblicato un libro di poesie, ma niente di "serio" continuo a scrivere e questo è uno di mie viaggi per capire il mondo dal suo interno.

13.07.98 (TGV)

Ero tutto stretto, i vestiti le persone. Decisi quindi di partire e trovare a Parigi vestiti e persone più "larghe". Era il viaggio del "forse ci rimango". Mi convinse mio cugino Leo che abita a Parigi da due anni. Anche lui aveva problemi con i vestiti e le persone. Due settimane. Conosci nuove persone, impari un po’ di francese (già perché io non spiccico una h di francese) mi diceva. E poi posso farti entrare a lavorare ad Euro Disney. Si parte. Lui un paio di giorni prima. Comunicai con leggero ritardo diplomatico la mia assenza dal lavoro.

Qui è tutto scuro. Scuro, che cazzo vuol dire scuro, usiamo un aggettivo, un colore, grigio . Scuro cosa vuol dire : che l'osservato ha un'intensità di luce minore ? Rispetto a cosa poi ? E' necessario avere la memoria del chiaro per dire, tutti contenti delle proprie scelte : è scuro ! " deve avere " , che cazzo di libertà è ? E ancora, ci sarà qualcuno a questo mondo che non vede chiaro ?

Il Grande Rudari (è lui che con il fratello Chicco mi accompagnano al TGV). Movimenta la vita . Trova gloria et honorem nella nebbia davanti al suo naso. Ama follemente Pantani, perché altrimenti non si abbronzerebbe in tal maniera. Volenteroso ma...dimentica, smarrisce le chiavi. Perse dalla tasca durante un ballo gitano ? No. A casa dell'amico distratto ? No. Sopra la mia valigia da lui adibita a tavolo da poker ? Si. Grande Rudari, ma hai perso la partita. " Roberto Gandino desiderato dal capo treno" mi annunciano con tono da supermercato. Cazzo, " azione ". La fantasia scalda le candelette . La fantasia è un diesel di seconda mano. Scrupolo : " vuoi vedere che le ha adagiate come piume di piccione , li, dove sono ? " Si. Guardo e voilat. Cozze sullo scoglio, le chiavi. " Il treno utile ", sarà il S . Pietro della situazione. Ore 8.00, (ora, adesso) forse la combinazione della macchina è nelle loro mani. Speriamo ! Ora secondo voi, Rudari junior in arte Chicco (arte, quale arte ?) avrà scaricato una tanica di " coglione " al vecchio ? Si . Grande Rudari.

C'è una cultura sui treni! Uh! Signori che cultura. Mi chiedo se tutti coloro che fanno scorrere i loro occhi sulle parole dei raccoglitori differenziati, sgranocchino le frasi, i pensieri, come noccioline per poi gettare i gusci inchiostrati nel cesso della loro memoria. Callagan, Bukowski , Jean Bo , noccioline di cultura ai 300 Km/h. E' un bell'effetto. Se l'inerzia non è un opinione come lo è la matematica, avremmo un macchinista (del treno non della macchina) divorato dalla cultura, laureato all'arrivo parigino. Come ? Frenata isolata... quintali di parole, di noccioline vomitate sul povero dipendente speranzoso di pensione delle FS Francesi. La mini laurea ? Esiste. Tirate il freno d'emergenza, e il tempo sarà mozzato come la coda di una lucertola : immortale.

 

1 4.07.98 (Disney Paris)

Perché lo chiamano caffè olè ? Perché bisogna avere due coglioni come un toro per berlo. Dio che schifo ma...Paris c'est Paris...mah ! Proviamo ad entrare ... si. Molta chat, ma cazzo se brucia questo nero liquefatto. Et voilà, centinaia di formiche, scarafaggi con gli occhi azzurri, marroni, cenere e maschere, tante maschere ; ce n'è bisogno anche qui a Disney Paris dove la magia ha il sapore di merda abbronzata . Space Mointain, questa sì che è emozione, altro che ruotare con le stelle . Qui si tratta di comete che si schiantano al buio di una rotaia. L'andrenalina si sta' scopando il mio cuore, si, vengo nella gola di chi strilla la sua paura.

La torre Eiffel, rossa, come chi vuol cambiare colore di capelli ; rossa come un semaforo per paralitici. E' festa nel paese di Baudelaire (ricordate la data ?). 3-0. Uno per il calcio, uno per libertè, legalitè, fraternitè, uno, beh, uno per me.

Avete mai visto una donna castrata ? Io si. Karim da Montreal (Canada). Viso : 7+, il resto, il resto vale tre bottiglie di birra al 5% di alcool.

Il cugino scopa sotto il mio culo dolente di viaggi (si dorme bene sulla mezzanine). Scopa una bionda che ha la nazionalità nel bel mezzo delle gambe. Luce chiusa. Serro la mente a doppia mandata.

 

15.07.98 (casa)

purgato il superfluo, fotografo l'eccessivo della stanza . E' l'ora d'aria, via, in Paris.

 

Bastiglia - Promenade plantè

E’ possibile avere della maria per un'arma di gran calibro ? Ue ! Gratis signori. Due ragazze e un tipo. Un tipo che pulisce il manubrio della sua dueruote a forza umana con petali di rosa. Petali raccolti dalle innumerevoli piante piovute con ordine per la via della camminata. Un tipo, uno stile romantico di eliminare lo sporco dal mezzo di locomozione oppure ha finito i klinex. Cartina, merci. Giro, il giro del mondo in 360°. Fuoco, e mi sparo per l'acida Paris.

 

Ch. Elyess

Una via cosparsa di zucchero, appiccicosa di turisti. Il tempo è inclemente, da qui a poco sarò bagnato come un legno marcio.

 

L'arco di trionfo

Un ponte tra due molari sopra una lingua di macchine che baciano il culo dell'asfalto. Un piccione senza una gamba (o zampa), la terra non gli piace. L'aria ha il sapore d'alito, l'alito di un ubriaco mattutino. Inquinata da un minestrone di quattroruote e turisti profumati come puttane. I piccioni continuano a battere il marciapiede senza preservativo, mimetizzati da piume e penne di catrame ; trasparenze che mimano la pavimentazione stuprata. I piccioni : inquilini poveri del piano di sopra che ti chiedono solo due uova (proprio loro !) . Notte. Mi unisco al caos dei danesi inquilini di su. Scopano via il tempo gettando alcool e fumo su ogni cosa. Vodka, Whisky, vino e tante, tante parole drogate. Si fa tardi qui al piano di sopra, e loro non sono piccioni. Sono colombe emigrate, emigrate con le foto dei cari crocifisse sui muri per ricordarsi il loro piccolo martirio di lontananza. Due passi di break, e sono tutti contenti. Due giri di chiave e buonanotte.

 

16.07.98

Missione di Apollo 13, tempo statico per tutta la durata . Cartoline : parole liofilizzate spalmate su pane azzimo, e ci perdo la voglia, si, ci perdo la voglia.

 

Disney Paris

Diluvio universale pomeridiano. Altre attrazioni. Alla sera eccoci a casa della moglie del dott. Zivago : Lara. Spagnola. Quindici litri di sangria preparata in una tinozza di plastica africana. Birra. Maria e Paola, la prima da fumare, la seconda...beh uno ci prova. Madre tunisina e babbo tricolore. Studentessa stagionale. Non è molto internazionale ma parla, anche se distratta da chissà quale paranoia. Appuntamento per il giorno successivo da lei. Ma...alla fine, quando appare il cartello di fine serata " THAT ALL FOLKS " ...fumata come una foresta in fiamme : " no, domani voglio riposarmi, mi metto d'accordo con tuo cugino ". Che cazzo vuol dire ? Un film senza morale ? No. Un bel buco ! Purtroppo in questo tipo di buco non ci si può inzuppare il biscotto, c'è poca umidità, troppo attrito. Il cugino mi consola. Fuso come mercurio al sole, mi rifugio nella mia ampolla del termometro. Vado in temperatura e... buona notte.

 

17.07.98

Mattina di chiaro riposo. Pisciata imminente, bagno occupato. Pulizia. Arrivo di Laura. Ingegnere edile, progetta per sua tesi un cimitero multireligioso a Palermo. E' venuta dalla Sicilia a Disney Paris per tagliare un po' della sua vita, per uscire dal carniere dello studio. Gli piace lavorare nel parco. E' addetta ad un banchetto per la vendita dei gadgets in Fantasiland. Con lei si parte alla volta di Parigi.

 

Pompidour

Struttura di metallo e plastica di scarso interesse visivo ad eccezione della limitrofa vasca con svariate tipologie di zampilli wharloniani. E' certo che qui a Parigi l'acqua non manca, sia dal cielo che dalla terra (vedi tombini straripanti).

 

Torre di Chatelet

In procinto di scattare una foto alla chiesa, un tipo imbrunito dal sole, ciondolante e adorno di bigiotteria, tenta di strapparmi dalle mani la macchina fotografica. Continua a dirmi, strattonando la mia mano ebbra del mezzo, " sei pazzo " (n.d.a. cazzo, non mi conosce e già lo sà, grande). Ripete fou in francese. Non lo comprendo, ma capisco che vuole il mezzo d'immagine. Col cazzo che la prendi. Per strappargliela di mano, dopo una bella scarica di andrenalina nelle mie vene, con il pollice gli premo, con forte gentilezza, i legamenti del polso. Cazzo se l'ha subito mollata. Tenta di darmi un bel calcio nel culo mentre mi allontano con i compagni di viaggio urbano (Marco & Laura). Perde l'equilibrio e si deve aggrappare al cancello vicino per non cadere . Gli sparo con la Magnum uno stupendo vaffanculo e mi dirigo nel centro commerciale.

 

Les Halles (centro commerciale)

Ho una leggera escoriazione sul dorso della mano sinistra provocata dai suoi anelli da finocchio. Ma...io ho la macchina, lui un polso che, se non era strafatto, segnerà il tempo. Il cugino s'innervosisce cosi' pure Laura. Io tranquillo mi mastico una pesca. " Non mi era mai capitato da quando sono qui " dice Marco. Gli dico che è più emozionante di Space Montain. Ride. Un " bella storia " in questo caso è di rigore. Bella storia. Si prosegue verso la casa del gobbo, ovvero Notre Dame.

 

Notre Dame

E’ incelofanata come una baghette da supermercato. La parte superiore è stata ripulita dal tempo e dalle defecazioni delle macchine. Entriamo. I rosoni ai lati della struttura masticano gli ultimi brandelli di luce che si trascina al suo interno. Grande maestria.

 

Moulin Rouche

La parola sex vomitata ovunque l'occhio si getti. C'é un piccolo museo dell'erotismo, in risparmio, non entriamo ma ci fermiamo a disquisire di cazzi e cazzetti vari in vetrina.

 

Mon Matre (Sacro Cuore)

Inizio ad avvertire un dolore pungente ai legamenti del tallone di achille del piede sinistro ("Il mio piede sinistro" – film). Proseguiamo su per la funicolare evitando un purgatorio di scale verso il cuore sacro. La mia cena è un pane arabo con montone, cipolle, patatine e insalata. Mi fa schifo solo a scriverlo, ma non a mangiarlo. Lo chiamano panino turco. Un vasto campo di case seminate alla rinfusa. E' Parigi panoramica. Una scena simile la vidi dal Pantheon in Grecia. Atene, pero', aveva i capelli più corti, qui hanno manie di grandezza.

Silenzio, Silence, la messa è in corso.Breve ispezione interna e poi verso le budella di Mon Matre. Un paese nella città. Per 150 F mi faccio ritrarre da un barbuto dagli occhi scodellati. Il ritratto lo appenderanno i miei figli sul loro termosifone acceso e diranno ai loro figli : questo è vostro nonno che per 150 F è riuscito a farsi sparpagliare su d'un foglio di carta.

Ora, quasi zoppico. Un nervo si monta l'altro e achille guarda. La sera è per il riposo sino al mezzogiorno successivo.

 

18.07.98

Con Laura si va al cimitero di Pere Lochais. Fotografo tombe. Ce ne sono molte (è un cimitero). Divelte, pop, gothiche, vive, tenere, vergini. Anche Laura è avvezza ai cimiteri, vista la sua tesi ! Deformazione professionale e forse anche spirituale. Ecco a voi le tombe in una sterile lista : Apollinaire Guillame (poeta) , Chopin Frederic (compositore), Gay-Lussac Louis (fisico e chimico) , Modigliani Amedeo (pittore) , Moliere ( autore drammatico), Morrison Jim (cantante), Proust Marcell (scrittore), Oscar Wilde (scrittore).

La tomba di Jim Morrison è disadorna di persone. Giusto quattro o cinque da corona funebre. La statua non c'è più, forse perchè troppo " utilizzata " dai fans anticonformisti. E' presente un poliziotto. Comprero' una cartolina della tomba com'era. Oscar Wilde : delusione. Rifatta nel 1992 e diventata monumento nazionale è talmente moderna che Wilde stesso dovrebbe essere ancora vivo per vederla. Apollinaire è umile e coerente. Una tomba coerente ? Mi faccio ritrarre su pellicola vicino al monolita dello scrittore. Pranzo al Mc Donald.

 

Louvre

Grande ritorno al passato remoto. Io fui. Visita esterna ma comunque gratificante. Che cazzo ci azzecca quella piramide ? Siamo capaci, oltre al futuro, di rovinare anche il passato. Siamo grandi . Grandi coglioni d'acciaio e vetro. Comunque tornero' per la visita nelle viscere artistiche del monumento.

 

Piazza Vendome

Ricca. Cartier, Armani, il resto mettetelo voi. E' curioso osservare le persone, essere umani come tutti, entrare negli atelier. Andy Wharlor almeno era cosi' di natura.

Foto all'Operà. Notte statica passata alla Boiserie (dimora dei Castmembers, ovvero i poveri dipendenti del Sig. Walt, Walt Disney).

 

19.07.98

 

Bouserie (casa del lavoratori di Disneyland)

Ho finito le cicche. Esco solo in mutande nel sole eccitato. E' una calda giornata e a quanto si dice, una delle poche in cui la palla di fuoco ha voluto mostrare il culo. I giovani si abbronzano sull'erba. Cicca trovata. Strappo una birra e aspetto Marco e Laura per andare al RER (il treno). Loro al lavoro io a casa. Pomeriggio al Puces de Clignancourt.

 

Puce de Clignancourt

Ovvero il mercatino dei bacarozzi. Con Sonia (la ragazza ufficiale di Marco) si parla poco, il mio inglese è arrugginito dal tempo inusuale. Ci si capisce ugualmente ( o diversamente). Siamo con la " bagnol " di Sonia nel traffico parigino. Parcheggiamo. Ci addentriamo in questa medina multietnica, multinazionale, multifilter. Acquisto contento una borsa in pelle per 170 F. E' comoda e particolarmente particolare. Si torna a casa. Rimango solo e rivedo volentieri " La leggenda del re pescatore ". Scrivo, ho giorni in arretrato.

 

20.07.98

Museo del Louvre

Ore 15.00 (esatte). Dopo tale orario si paga 26 F. Sono le 15.00 e davanti ho circa un quarto di staffetta di coda, un enorme animale. Bevo una birra e il tempo di bernacca é afoso. Gli americani in coda : pulci holliwodiane.

 

L'assurdo è sudore

che impazientito

sgorga da una fontana

di pistacchio ossidata.

L'assurdo é uno strillone ai miei piedi

che mi assorda con i suoi propositi,

un tubo d'acciaio che masturbo

per la mia sicurezza.

 

Mi fumo una cicca sulle scale nella speranza che nessuno mi pinzi. Metà cicca, fino a qui tutto bene. Termine cicca. Grande.

Ore 19.00, pausa. (finito il rullino). La galleria dipinti italiani è da sindrome di Stendhal. Avrei potuto far tesoro di mosche con la bocca durante il percorso. Non c'erano. Mangio un panino e bevo un bicchiere di vino bianco sulle terrazze del museo. Un elmo di nuvole mi copre il capo. Non mi protegge da eventuali cadute ma mi soffoca. Cicche terminate. Mi dirigo verso il secondo piano, l'ultimo da visitare. Maestosa la sala di Napolene. I lampadari portano i peso del tempo e devono essere cresciuti come stalattiti visto la loro enormità.

20. 30, ritorno a casa.

 

21.07.98

Torre Eiffel

Arrivo e si presuppone un'attesa di un'ora o più per l'acquisto del biglietto di salita. Appena in coda, l'ultimo, arriva un giapponese distinto negli abiti che vuol vendere un biglietto per la torre. Grande. Vado con lui verso l'ingresso riservato ai possessori di biglietto. Lo pago e cinque minuti dopo sono davanti all'entrata del su e giù. Ogni tanto la fortuna bacia il culo anche a me. Salgo. In punta vastità e silenzio a 360°. Hanno ricostruito una scena con Edison & Eiffel di cera.

 

Planet Hollywood

La spada de " L'ultimo cavaliere ", i pantaloni di Rambo, Terminator, lui. Silvester Stallone in Demoliotion man il fantoccio nel ghiaccio.

Attraversando Parigi con il Metro (linea 6),

vedo tette e cosce caste come un bicchiere di latte

e occhi azzurro palude.

Poveri mendicanti che chiacchierano la loro vita

per 10 Cnts.

Pubblicità sputate sui muri,

colori ingiuriati dalla vista.

22.07.98

 

Paris - Metro'

 

1000 e più uomini fanno un solo neon.

1000 e più uomini ruggiscono la loro paura.

1000 e più uomini cagano sulle ali di un piccione.

1000 e più uomini fanno brace delle loro pelle.

1000 e più uomini scalfiscono lo spazio con le ciglia.

1000 e più uomini trascinano l'estasi fugace.

1000 e più uomini gettano pace nella raccolta differenziata.

7000 e più uomini fanno un solo Dio,

e non sempre gli riesce.

 

Rock N Roll America, Disney Store, Steak House, titoli come questi troneggiano a Diney Village, neo di varietà sul viso del granparco. Bevo birra . Kronenbourg, qui va di moda . Le diverse sottospecie per lo più di buon partito, gioiscono sotto questo reticolato di stelle a 10 W. Mi passa davanti, durante questa scrittura, una nana. Un termine corto per una persona corta. Ha stile, mi piace. Anche i bambini sono nani ma con una possibilità in più. Ho al mio fianco mancino una tenera (è anch’essa carne) famigliola tedesca. La loro cena : hot dog, cocacola. Un po' retorico ma fa molto Disney .

 FINE