Sleeper

Salve ! Il mio vero nome è "Sleeper" ma tutti si ostinano a chiamarmi Maurizio oppure "Orso", dipende dal mio grado di socievolezza quotidiano. Ho 31 anni e sono uno studente di ingegneria nucleare talmente fuori corso da aver fatto domanda al mio Dipartimento per richiedere la pensione sociale. Mi piace scrivere racconti brevissimi (a carattere semi-serio), aforismi e news in cui riporto notizie più verosimili di quelle che sento ogni giorno.

CARONTIADI

Siamo in attesa di collegarci in diretta con la prima batteria eliminatoria dei 100 rana, dove il nostro Luigi Galvani tenterà, inutilmente, di non fare il morto.
Nell’ attesa, trasmettiamo un breve documentario dal titolo "La Resistenza al tempo degli Ioni", con il commento dallo studio di storici, psicologi e di un’èquipe di periti che ci spiegherà come dall’analisi approfondita delle lotte intestine di civiltà ormai sepolte, sia possibile risalire all’istante preciso in cui ogni uomo comincia a sentirsi…un verme… o come 40 carte rigorosamente in scala 1:40, si siano fatte il mazzo costruendosi, gradino dopo gradino, una rampa da cui lanciarsi in una folle picchiata sul 17 verticale e rispondere, di persona, alla definizione "caduti dalle nuvole"…o come un giorno, al fronte, un colonnello dal volto stempiato, trovandosi faccia a faccia con una miriade di proiettili vaganti, si sia salvato per un pelo invocando la sua amata Berenice, per poi scrivere la sua storia nel libro autobiografico "Come non mi prese un colpo! "…o come…
Siamo in attesa di collegarci in diretta con la prima batteria eliminatoria dei 100 farfalla, dove il nostro Luigi Galvani tenterà, inutilmente, di non nuotare a rana…

 

UNA TALPA

Anche sotto il chiaro di luna, continuavo a rimanere all’oscuro delle sfumature che si nascondevano nei tuoi occhi completamente neri. Chiaramente consapevole delle mie ampie vedute, mi sottoposi ad un’oculata visita oculistica, da cui emerse che mi mancavano soltanto 360 gradi per diventare un solitario e completare il giro dell’isolato, e per uno che si chiama Robinson Crusoe, vederci un Venerdì Santo ogni tanto non è roba da poco.
Eppure, se ci penso, sono stato lungimirante quando, rifiutato per l’ennesima volta, optai per la raccolta differenziata, donando i miei bulbi oculari ad una fioraia per poi piantarla in un vicolo cieco.
E non credo fui da meno quella volta in cui, parcheggiato dal comitato olimpico proposi che l’ora legale, durante la gara del lancio del disco orario, passasse di diritto al servizio del rovescio della medaglia...
Ma ormai, giunto alla fine di ogni principio, non mi rimane altro che cullarmi in dolci ricordi, in dolce attesa che la mia cataratta sfumi, implacabilmente, i titoli di coda.