Yesterday

Sono Yesterday, una pazza e lunatica ragazza che ha bisogno di far leggere i suoi scarabocchi. Perché Yesterday? Un debole ed inutile tentativo di ancoraggio in un tempo che corre troppo veloce per i miei pensieri.

OSCILLANDO TRA SOLITUDINE E LIBERTA'

Stavo leggendo nel parco accanto ad un enorme e quieto salice piangente, quando lui arrivò. Era bello come sempre, il mio angelo custode: occhi chiari, riccioli biondi, pelle dorata. Ma il suo sguardo osservava cupo, quel giorno. Mi aveva sempre accompagnato, il mio angelo custode, anche quando avevo pedalato giorni e giorni sotto un sole ardente, per raggiungere una città sperduta. Eppure, una volta finito di leggere, io mi avviai verso casa, e nessuno mi seguì, quel giorno. Perdevo un angelo e trovavo la solitudine. Allora non sapevo che mi abbandonava per scelta mia, allora non sapevo che le catene del denaro e dell'ambizione esiliano gli angeli, allora ero troppo cieca per rendermi conto di esser prigioniera del successo. E ieri, mentre camminavo tra strade vuote ed affollate, con il peso del mondo sulle spalle, un'anziana voce gridò nella mia testa dicendo: "Corri, ragazza, corri." Fu così che un vecchio angelo mi presentò la libertà.