Riccardo Manfredini

sono nato a padova il 22/05/74 ho vissuto vent'anni a modena dove ho la residenza attualmente vivo a padova e lavoro in una cooperativa sociale. oltre alla scrittura ho la passione della pittura. pensieri alla deriva è la mia prima opera parzialmente inedita dalla quale vi propongo il racconto Incontro col Goblin

INCONTRO COL GOBLIN

Ero seduto davanti a un bicchiere di rum…di quelli col fondo pesante. Vicino c'era un grosso portacenere verde, fatto a forma di tappo di bottiglia di birra. Lo sgabello era molto alto e potevo appoggiare comodamente, da seduto, le braccia sul bancone. Mentre ero immerso nei miei pensieri, mi si avvicinò un goblin. Vero, reale. Aveva la testa grossa proporzionata al corpo e indossava un vestito simile a quello di Peter Pan. Due occhi azzurri, trasparenti come il ghiaccio più sottile che si possa trovare in natura. La sua bocca era così enorme da poter far credere che da quelle labbra dovessero uscire soltanto grida. Si arrampicò sullo sgabello che avevo a fianco, sbuffando per la penosa fatica che stava facendo per raggiungere il sedile. Giunto in cima, poté finalmente sedersi. Lo fece nel modo più rumoroso possibile. Lasciava oscillare le gambe che non toccavano per terra. Sarà stato alto come un mio braccio… Non si tolse il cappello, era il classico cappello di tutti i folletti. In pelle, pieno di pieghe e fronzoli. Non avevo mai visto un così bel cappello… Io, intanto, avevo svuotato il bicchiere. Ero pieno, anche perché non era il primo. E soprattutto non era da poco tempo che stavo seduto là. Mi accesi una sigaretta… il goblin tossì, appena buttai fuori la prima boccata di fumo. Lo guardai… pensai che fosse solo un simpatico scherzo di carnevale. Subito mi guardò con aria offesa. Mi parlò… dolcemente (cambiai idea sulla sua bocca enorme, sulle grida) "non hai una bella cera… amico!" "neanche tu mi sembri molto a posto. Ma hai visto come sei e dove sei?" dissi senza pensare troppo a quello che stavo dicendo "non credi di essere fuori posto tu…QUI?!!?" dopo gli urlai "vai via!! Questo non è il tuo posto…" Lo vedevo sempre più deforme e più marcato nelle sue proporzioni alterate "sei un essere di qualche altro mondo… non puoi venire in un bar e restare così tranquillo…" gli sussurrai con un mezzo sorriso "non pensi che la gente ti guardi stupita come se fossi un marziano?!" infine gli dissi: "perché non esci??" e… "cerca di non farti vedere o se no la gente si accorgerà di te, ti si avvicinerà e ti guarderà fisso per poi raccontare qualcosa agli amici". Lui stava sempre lì, immobile. Con un sorriso, sottile e lunghissimo, stampato sul suo grosso faccione. Allora ripresi a parlare con un tono più violento, come se fossi infastidito dalla sua presenza "vuoi capirlo che tu qui non puoi stare!!! NON SEI UNO DI NOI." Il goblin scese velocemente dallo sgabello. Mi diede due o forse tre occhiate, prima di avviarsi alla porta. Con un allegro sorriso mi gridò: " E TU NON VIENI?????????" aprì la porta e sparì …………………………… Spensi la sigaretta ormai giunta al filtro. Quasi mi ero già dimenticato di quel goffo essere. Pagai quello che dovevo pagare, mi avvicinai alla porta poi sparii…