Fabio Beccacini

(Imperia, 1977)
Scrive racconti di genere che spaziano dal nero al minimalismo, dall'hard-boiled all'erotico. Ha pubblicato sulle riviste il Foglio Clandestino, Il Foglio Letterario, Penna d'Autore e altre, il suo racconto "Il Volume della Felicità" fa parte dell'antologia noir "Brividi Neri" edita da Terzo Millennio. Premiato in numerosi concorsi letterari tra cui citiamo, Transeuropa 1998, Prospektiva 1999, Orienthia 2000, Fernando Pessoa 2001, Parole per Comunicare 2002. È membro del comitato di lettura del Foglio Letterario e vive a Imperia dove frequenta il D.A.M.S. Nel tempo libero sperimenta spoken words in un gruppo funky-pop e si occupa di collage fotografici e canzone d'autore. Nel marzo del 2003 è stato pubblicato il suo romanzo noir Via del Campo per i tipi del Foglio. 
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Il microonde fa male

Oggi ho chiuso il mio gatto dentro al microonde.
Mia madre s'è incazzata.
Perché l'ho anche acceso il microonde.
Mi ha detto -Guarda che schifo, adesso come lo pulisco?- e urlava.
Le ho detto che mi passeggiava sul letto, faceva le fusa, non mi lasciava dormire. Ma lei non voleva capire, continuava a gridare
-Guarda che schifo, guarda che!-
Poi è arrivato mio padre e mi ha detto che sono un coglione, che potevo almeno tirarlo di sotto se faceva le fusa .
-Potevi almeno tirarlo dalla finestra il gatto così si spiaccicava sul terrazzo di quei terroni del primo piano che mi stanno pure sul cazzo!-
Gli ho risposto che aveva ragione, solo non ci avevo pensato.
-Appunto per questo sei un coglione, non fai mai le cose ben fatte!-
Già, mio padre ha ragione, quando c'è da prendere una decisione, quando c'è da fare qualcosa di giusto al momento giusto, io non ci sono mai.
Adesso mia madre piange, infila le mani nel forno, prova a strappare via le interiora che si sono appiccicate alle pareti dell' elettrodomestico.
-Sei cattivo Marco! L' avevo vinto con i punti della spesa! E ora? Ora guarda che schifo!- e grida ancora e grida di nuovo.
Non sopporto mia madre quando grida, non posso vedere chi mi ha messo al mondo piangere. Le dico che non c'è problema, che risolverò tutto io.
Of course.
Allora piglio il microonde e vado sul terrazzo, poi aspetto che i terroni di sotto si riuniscano a mangiare e la chiamo. Cinque piani di sotto a mangiare… le dico
-Guarda un po' che cazzo mangiano?-
Si sporge e mi dice -Boh, son cinque piani, non ci vedo-
Cinque? Bene. Con un piccolo sforzo le lego il cavo dell' alimentazione al collo e intorno alle braccia, poi la aiuto a cadere decentemente di sotto usando il microonde come zavorra.
Rientro.
Mio padre guarda La Ruota Della Fortuna in canottiera, beve birra 3 per 2. Scoreggia.
-Che cazzo aveva da urlare quella troia di tua madre? Hai messo nel microonde pure lei?-
Gli dico che no, che ci avevo pensato, ma che intera non c'entrava, e che quindi avrei dovuto farla a pezzi, ma ci sarebbe stata la cucina da pulire e un altro problema da risolvere. Così ho pensato di cacciarla di sotto con il gatto, assieme al microonde, sopra ai terroni
Rimane un po' perplesso, poi corre sul terrazzo e comincia a urlare.
Pure lui.
Che vita di merda.