Adriano Aiello

25 anni studente universitario di sociologia in odore di laurea. Mi piace scrivere ma non lo faccio con costanza. Mi sono avvicinato alla narrativa tardi, dopo essere passato paradassalmente per una lunga fase in cui leggevo mastodonticvi saggi storici e politici. Ho scritto di cinema, specie sul web, sono un divoratore di musica (specie prog-rock e jazz) e un pigro indomabile.

L'ultimo esame

Stamane mi sono alzato alle 7 SETTEeeee, fugace colazione, poco approfondita cura dell'igiene, sono sceso nel box ho preso la mia fiammante opel corsa rossa e l'ho inserita nel traffico mattutino in direzione facoltà. Avendo un esame, non ero sufficientemente concentrato per insultare qualsiasi automobilista nel mio cammino e la comunità ha premiato questo mio sforzo umanitario facendomi trovare parcheggio davanti l'ingresso della facoltà. L'evento raro mi ha addirittura spinto a pagare un'ora e mezzo di parchimetro (8.42-10.17) cestinando i miei propositi antisociali. Estremamente certo, che la fortuna del parcheggio l' avrei ripagata in sede d'interrogazione, mi appresto a dare il mio ultimo agonizzante esame.
Sono il primo della lista e ciò significa risparmiarsi la gastrite dell'attesa e tornare ben presto alla protettiva dimora domestica. L'assistente spigoloso e pignolo, un grosso figlio di puttana, mi fa qualche domanda mediamente astrusa con cui rispondo con dignitosa impreparazione. Dopo 15 minuti di pantomima, sente il dovere di esercitare la sua rinomata capacità di giudizio sentenziando
- Lei ha una preparazione confusa e superficiale e mi vedo costretto a metterle 18!

Laconicamente taglio la sua patriarcale accettando l'immane voto ed esercitando una sorta di pressione temporale (sapete com'è il parchimetro scade). Sorridente vado dalla titolare, mi faccio firmare il mio capolavoro e m'immergo nei classici 2 minuti di popolarità post-esame che tutti gli universitari conoscono. L'intervista impietosa verte sempre su 3 argomenti:
1) Che ti ha chiesto?
2) Com'è ti è sembrato?
3) Se glielo lecco mi alza il voto di una quantità sufficiente a compensare la caduta d'autostima implicita nell'atto?

Esco dall'aula reprimendo ogni istinto a fare cose di destra e incontro il mio relatore di tesi con cui scambio due piacevoli chiacchiere. Gli comunico che il calvario è finito e da ora in poi posso dedicarmi alla mia brillante tesi, chiusa la quale sarò un laureato e forse un uomo finalmente medio. Torno alla macchina, sono le 10.14; che giornata perfetta! Sole lucente, confusione costante, radio rock con Margus che mi spiega come la via di salvezza per l'occidente, sia fare propri i modelli culturali di civiltà dall'occidente culturalizzate e ancora un po' di sano traffico metropolitano. Si suda un po', il rumore dei clacson non è proprio godurioso e la tua ragazza è a circa 800 km, ma tra meno di 1 ora sto a casa e finalmente potrò fare tante cose edificanti come ascoltare la musica, vedere la televisione, giocare al computer, toccarmi, abboffarmi di cibo e suonare la chitarra, oppure se l'umore non è dei migliori sostituire tutto questo con la contemplazione del nulla.