Francesca Marturana

"Sempre ,quando si narra una favola cala la notte.Non importa il posto,il tempo o la stagione:raccontare favole fa sì che un cielo stellato ed una luna bianca spuntino dai cornicioni e si librino sulle teste degli ascoltatori...."
da "Donne che corrono coi lupi" C.P.Estés

Cristal
(una donna ritrova se stessa dopo un difficile viaggio in compagnia del sé e del suo istinto)

-Chi sei?-gridò Cristal alla piccolissima luce che l'aveva destata
Lucciola: "Sei in grave pericolo, devi far presto".
Cristal: "Far presto… che succede …"
Lucciola." Mi sto spegnendo; da tempo sei dimentica di me ed io sono la tua stessa vita. Ascoltami, Cristal: hai perso il tuo cuore, guardati.
Cristal: "E' orribile! Il mio corpo è ….trasparente!
Lucciola: "Hai perso anche il tuo bambino."
Cristal corse a vedere e trovò la casa vuota: " No! " - Gridò ancora -" tu sei un incubo, vattene!"
Lucciola: "Il tuo bambino è qui, ma tu non puoi vederlo.La mente ti acceca e non trovi che i tuoi pensieri".
Cristal: "Parli da folle ed io lo sono di più a risponderti.
Lucciola: "A questo ti ha portato la tua ragione, la donna scompare ed anche la madre. Ascolta, conosco un luogo ed un tempo in cui potrai guarire, ma dovrai fidarti di me, ciò che conosci non ti servirà."
Cominciò così un lungo viaggio.
Il cuore pesante di Cristal spesso rallentava l'andare ed una ferita si apriva sanguinante ad ogni passo.
Cristal: "Non posso continuare così, a che pro tutto questo?
Lucciola: "Per sentire di avere ancora del sangue nelle vene: rosso,come la fiamma del fuoco,come il tuo cuore che ha ripreso a spingere questa linfa vitale.
Cristal:"questo colore fa paura ed io.non l'avevo mai visto."
Lucciola: "né toccato, né saggiato..." (tocca un po' di sangue e spinge Cristal a provarlo)
C: "E' dolce e triste insieme,ma non morirò ,continuando così?"
Lucciola:"Va' via solo ciò che non serve e non si perde nulla. Vieni, ora; siamo seguiti.
Cristal si spaventò ed affrettò il passo ,ma anche lui lo fece.
Allora si fermò ed il lupo le fu alle spalle e la ghermì.
Lupo: "Devi camminare; se ti fermi, io ti mangerò; ma se proseguirai, ucciderò chi t'intralcia il passo."
Così continuarono per strade tortuose e cime aspre.
Cristal chiese spesso quella tregua che i suoi compagni non potevano darle.
Finché la lucciola si fermò:-"Devi danzare".
Cristal: " Non potrei mai danzare; non ho belle gambe o braccia flessuose, né grazia del muovere. E non so se ho di nuovo un corpo.
Allora la lucciola cominciò a ruotare,in alto e in basso e in altri infiniti e dolci modi e Cristal si sentì attrarre come da un amore folle e la seguì e ripeté i suoi moti e danzò ,con gli occhi chiusi ed il cuore nudo.
Finché una luce la fermò .
Si ritrovò nel centro di un sacro cerchio:la luce proveniva dal fuoco acceso,intorno a cui cantavano uomini e donne senza età.
Quei bagliori e quel canto la portarono lontano,nella notte del tempo ed il suo intelletto si sciolse e svanì.
Poi tutto tacque: una parte del cerchio s'illuminò ed un'immagine decisa apparve.
-la sacerdotessa-disse Lucciola: tu hai bisogno di lei.
Cristal cercò il suo sguardo e si specchiò in uno sguardo di mille ed un anno:vide scorrere la sua esistenza,il tempo sprecato a resistere alla vita ,il suo corpo di bimba che giocava felice e ….una fitta nebbia gonfia di paura.
Si voltò ed il lupo,immobile,la guardava.
"-Che succede?-chiese alla lucciola
Lucciola:"Non puoi vivere senza di lui, né rischiarare la nebbia del tuo cuore.
Cristal assentì ed il lupo le fu accanto in un balzo; poi aprì il suo cuore ad una preghiera sconosciuta:"sacerdotessa tribale,che uccidi il tuo nemico per acquistarne il coraggio,prorompi nelle infere dimore e porta con te la belva oscura.
Solo così posso uscire dalla nefasta magia e rompere le mie catene,per misurarmi con la belva ferita e riprendere ciò che è mio.
Le mani si chiudono sul petto per trovare il battito della vita , per trattenere questo torrente di lava che prorompe da te ed a me ritorna,in un moto senza fine.
Proteggi il mio cuore di cerbiatto con l'energia dell'odio diventato amore e scaglia lontano da me la lacerazione e la morte.
Sacerdotessa: "un mondo che chiede la luce non può nascere dal buio; il sacro cerchio si è aperto per te.
Ora attingerai alle fonti dell'acqua sacra, dove chi si bagna rinasce alla vita e ne rimane incantato.
Vivrai secondo il tempo scandito dal tuo corpo e dal tuo sangue e soffrirai,ogni volta che ti sarà prezioso;ma ringrazierai di poter sentire.
Scoprirai di non essere polvere del tempo,ma un frammento della creazione. Ora va' e segui la tua via."
La sacerdotessa tacque e gli uomini ripresero a cantare ,le donne la circondarono e la bagnarono con dolci acque e la asciugarono con i loro capelli.
Sentì il lupo entrare in lei ed esser forza di vita e la lucciola splendente gemma nel suo petto.
Da un punto del cerchio, un sorriso ed un cuore di bimbo la raggiunsero: un sentiero s'aprì ed insieme lo percorsero.