Emilia Urso

ho 39 anni, scrivo.......da sempre. Mi occupo di consulenza commerciale e d'immagine aziendale. Ho un master in psicologia. Non ho peli sulla lingua. Mi piace osservare il mondo da tutte le angolazioni. Ogni giorno cerco spunti per vedere le cose da un nuovo punto di vista e riporto tutto nei miei articoli e nei miei bozzetti.

Una volta sì, era un'altro vivere...
C'erano ancora molti limiti da valicare.
Tante barriere da abbattere.
Sensi unici da percorrere controcorrente.
Idee radicate da sradicare.
E se avevi la voglia, e le palle, potevi sentirti "unico"...
Non "Solo".
"Unico", cioè diverso. Sovversivo. Avant-garde. Controcorrente...
Più semplicemente: CONTRO.
Bastava poco per uscire dal mucchio. Per elevarsi. Per distaccarsi dda massa.
E provare quel piacere fisico. E mentale.
Di essere "qualcuno".
A volte, bastava solo farsi una canna.
E poi guardare il mondo dall'alto del proprio coraggio di andare contro le regole.
Si poteva scegliere di vivere in una Comune anon fare niente, eppure riuscire a sentirsi costruttivi.
Chi sceglieva di vivere libero dal Sistema precostituito, aveva una certa dose di coraggio, un'enorme
senso narcisistico e riceveva in cambio, l'assoluta certezza di entrare nel "mito", di chi
ha vissuto dall'interno, l'era post-sistemistica e pre-kaotica.
Schifato dai conservatori.
Adorato dai simpatizzanti.
Accettato dai propri simili.
In pratica, ogni componente della nuova generazione dei liberal-pensanti, otteneva
tutto ciò che ogni essere umano, nel proprio intimo, sogna tutt'ora di vivere almeno
per un giorno.
Chi all'epoca, si è lasciato inebriare dal fascino del diritto alla liberazione
rivoluzionaria dell'individuo, si trova oggi a dover fare i conti con una reatà
così mostruosa da apparire perversa.
Guardiamoci: abbiamo tutto.
Mille possibilità in yutti i campi.
L'ultima trovata tecnologica sfugge al nostro interesse ormai saturo di innovazioni.
Ogni moda è già stata concepita.
Non c'è droga che possa farci sballare tanto da crearne scalpore.
Nessuna follia potrà mai più innalzarci al rispetto dell'attenzione sociale...
Possiamo essere ciò che vogliamo: nessuno si opporrà.
Possiamo fare ciò che vogliamo: nessuno si stupirà.
Ogni idea è già stata pensata.
Ogni regola infranta.
Ogni follia vissuta.
Si può solo aggiungere qualche piccola modifica al "già fatto". Al "già pensato".
Siamo più liberi adesso?
Si è liberi quando ci si può opporre ad una regola comune.
Ad un dogma precostituito.
Ma da cosa vogliamo sentirci liberi oggi, se tutto ci è consentito?
Abbiamo perso la possibilità di uscire dalla massa.
Ci è stata tolta la possibilità di credere di avere una possibilità...diversa.
Il "Sistema", il caro vecchio Sistema, è stato più veloce e scaltro del lontano, ormai remoto, movimento
di liberazione umana.
Il Sistema appunto, è riuscito a non farci fuggire.
A non farci alzare la testa al di sopra della massa comune.
Ci ha permesso tutto.
Tanto da non darci alcuna regola da infrangere.
Divieti da desiderare vivere...
Che sò, qualche libertà da vivere di nascosto, per il gusto magari di essere scoperti.
No, il Sistema non si è fatto modificare.
Ci ha dato l'illusione di poter scavalcare "Il muro".
E intanto, come un padre accondiscendente, studiava il modo per riportare il gregge all'ovile...

"Bozzetto dell'anima"
" Ripensando al futuro passato"

Allora, dimmi. Che ne hai fatto della vita?
Non tentare di cambiare discorso, almeno con me che…
Bè insomma, prova a pensarci un po' su…
Ti ricordi a vent'anni?
Sembrava che il tempo fosse solo il motivo, per comprare un nuovo orologio alla moda.
E lo spendevi, il tuo tempo di allora, immaginando grandi cose da fare.
Grandi progetti da realizzare.
E sentivi di avere il mondo intero nelle tue mani.
Qualsiasi cosa, bastava desiderarla.
Tanto per ogni errore, ogni scelta sbagliata, la tanta vita innanzi a te, avrebbe trovato un modo per riparare.
Ti sei persino concesso, negli anni, di non accorgerti di tante cose che eppure avevi intorno…
Non fare quella faccia dài, quell'espressione interrogativa.
Almeno con me, te l'ho già detto, non prenderti in giro.
Ma sì, pensavi.
La vita è infinita…
No, è che allora, non ci pensavi affatto, ecco il problema.
E così, hai vissuto anno dopo anno.
Errore dopo errore.
Dubbio dopo dubbio.
Già…Una corsa in moto con gli amici.
Te lo ricordi vero?
Bastava a cancellare ogni pensiero.
Una lite con tuo padre, un no d'amore che ti sembrava potesse spezzarti il cuore.
Il futuro, era lì pronto ad aspettarti.
E sembrava infinito. Non riuscivi nemmeno a vederne i confini.
In sella alla tua moto, ogni pensiero spariva.
Spazzato via dall'ebbrezza di un senso di libertà che credevi solo di vivere.
E dài, con me lo sài che non puoi mentire, ti conosco da sempre…
Con gli anni hai sommato errori, e dubbi e malinconia, gioia e novità.
Senza alcun senso logico.
Senza pensare a ciò che stavi realmente vivendo.
In corsa, quello sì ti (ricordo bene) a metter pace in qualche situazione.
Ad uscirne sempre con la bocca un po' amara.
Mesi su mesi.
E poi anni. Su anni. Ed altri anni ancora.
Il futuro che si accorcia sempre di più.
E te ne accorgi solo adesso, a cinquant'anni.
Chissà perché. Ci si accorge del tempo, e della vita tutti a cinquant'anni.
Ma perché nessuno mai a trenta. Che so, a quaranta. Mha!!…
Il passato adesso, è così fitto di cose, fatti, persone.
Ne parli spesso. Sempre più spesso.
Non ti accorgi che così non vivi il presente?
Ok!! Ok!! Lo sò, me l'hai già detto. Lo fai per non pensare al futuro.
Per non pensare a quanti anni avrai ancora per…
Già, meglio non pensarci.
E' un po' come stare in attesa dell'esecuzione, nel braccio della morte.

Ora, guardi i ventenni dei tuoi cinquant'anni.
E solo adesso ti chiedi cosa ne hai fatto della tua vita.
Ma non puoi perdere tempo con queste riflessioni.
Ora ogni attimo è prezioso.
Ogni atomo intorno a te, lo percepisci come una presenza da vivere ed interpretare.
Vivrai così, fino alla fine della vita.
Sperando di recuperare troppa vita sopravvissuta.
E di perdonarti, e perdonarti e perdonarti ancora.
Per quest'incredibile voglia di vivere che provi adesso.
E che a volte ti fa sentire un po' ridicolo, fuori tempo.
Dài, ammettilo.
Almeno a me, che sono la tua anima….

Bozzetto Metropolitano
" L'ibrido popolo delle vacanze "

Sole, mare e sabbia e caldo...
E una miriade di puntini neri al largo, là nel mare, che schizzano acqua.
Sembrano pesci, ma sono esseri umani.
Assetati dal caldo del sole arido di Agosto.
E poi, i "negozi ambulanti"...
Negri e cinesi e...vattela a pesca quale altra etnia, che si portano sulle spalle
sacchi stracolmi di inutilità, che tutti compriamo per sentirci ricchi
in vacanza.
I puntini neri al largo, continuano a sciacquettare urlanti.
Forse qualcuno, chiude gli occhi mentre nuota, ed immagina di essere immerso
nei mari turchesi e corallini dei Tropici.
Chissà.
Vai a sapere cosa gira nella mente della gente.
Quella ragazza lì, sì quella bionda, ha un tatuaggio che le copre tutta la pancia.
Bò! Chissà se si vede migliore.
Forse diversa.
Diversa da chi?
Da quell'altra più in fondo che sembra la vetrina espositiva del piercing?
E quel tizio con gli occhiali scuri?
Completamente assorto nella lettura di un romanzo di Kafka.
Strano....giurerei che non ha mai girato pagina nelle ultime due ore...
Ed il popolo delle vacanze al mare avanza...
Uguale agli anni passati.
Diverso da quelli a venire.
Qualche chilo in più o in meno.
Qualche moda diversa da esibire.
Ma sempre lo stesso sogno di sentirsi un pò più libero.
E che libero non è.
Nemmeno in vacanza.
Perchè ci si deve dare da fare il doppio a mantenere un'immagine, un titolo, un personaggio.
E tolti gli abiti, tutti lì a far confronti di pance e celluliti e teste calve e gradi di
tintarella.
Mamma mia!! Sarò come quello lì con quella pancia ricadente?
Bè forse non proprio...però ha più capelli di me...
E le giornate passano (quasi) tranquille, fra l'ombrellone e le chiacchere ed i musi
dei fidanzati in lite per qualsiasi sciocchezza.
Tanto poi, basta uno schizzo d'acqua gelata a far tornare il sorriso...
Almeno quì, c'è un pò di caciaresca umanità.
Talmente verace e reale a volte, da farti immaginare chiunque in mutande e senza più il potere,
rimpicciolito dal rossore paonazzo sul viso e dalla clamorosa "panciata" in acqua
che fà ridere tutti.
Il popolo delle vacanze avanza, si espande e ridimensiona un pò tutto.
Chissà se a Settembre sorriderà ancora di sè...

Articolo
" Teorema " ( remake all'Italiana )

Prendi un politico, trattalo male, lascia che ti aspetti per ore.
Non farti vivo e quando lo acclami, fallo come fosse un favore.
Fallo sempre sentire invadente.
Dagli meno del meno che puoi.
Cerca di essere un vero teatrante.
E fuori d'Italia, un'altra realtà...

Così vedrai che poi ti stimerà.
Chi meno acclama acclamato sarà.
Così vedrai che poi ti cercherà.
Chi meno vota di più otterrà.

No caro amico, non sono d'accordo, parli da elettore ferito...
Pezzo di pane, loro hanno vinto e tu non hai desistito.
Non esistono leggi ideali.
Basta essere quello che vuoi.
Cerca di essere intrepido e vero.
Vedrai un'altro Stato è già in cerca di Te....