Francesco

mi chiamo francesco e ho l' hobbie di scrivere cercando di creare nuovi linguaggi e nuove forme di scrittura

KILLERMAN

Tamponato il naso sanguinante sotto il sole a raggi - X vedo macchie rosse sulla maglietta a strisce blu e sul fazzoletto che risaltano stonanti . . . . . butto tutto dal finestrino - vicino la galleria interrotta a causa frane - e faccio inversione . Intanto il bastardo sbraita e si dimena rumorosamente nel cofano di vetri rotti tra rifiuti e cianfrusaglie tra agonie e deliri . BUCA improvvisa seguito da urlo ragliante come spina nei fianchi o lamenti stanchi . Schiacciata d' acceleratore - frizionata da paura per un altro brividoso urletto mentre continuo a ghignare frenata dopo frenata SCREEE SCREEE SCREEE le urla ! le urla ! le urla !

Le urla si intensificavano e si confondevano allo stridio dei copertoni sulla strada asciutta sotto il peso del porco peloso con le ali sulla schiena tagliuzzate e sanguinanti ALL' ALBA . Scorre veloce a tratti la quattroruote infernale come fuoco fiammante lungo i parafanghi e sugli sportelli di polvere grigia su vernice opaca verde petrolio quasi sudicia e salmastra AL CREPUSCOLO. Mentre il sole scompare dietro l'aspra e spoglia vegetazione al confine di tutti i deserti sabbiosi e di tutti i mari schiumosi il porco rabbioso zittisce ma so che è vivo - tiro il frenk a mano e scendo per aprire il cofano AL TRAMONTO . Mentre il sSsole scompare dietro l'aspra e spoglia vegetazione al confine di tutti i deserti sabbiosi e di tutti i maari sSschiumosi il porco rabbioso guarda il membro urinante fra le mie mani minacciandomi da dietro il bavaglio . STOMPT STOMPT - se li era quei due cazzotti sul grugno - poi l' idea fulminea ed estrema : prendo la bottiglia di rum adibita a molotov e . . . . un attimo dopo lingue rosse si spargono dappertutto - l' ultima birra sul sedile posteriore in un sorso gocciolante DI NOTTE . Lo spettacolo più bello è il cofano spalancato alla luna le fiamme sono solo uno sfondo riflesso sul tappetino-rosso-lucido sul quale frigna il porco - quel maledettofigliodiputtana sembra avere il morbo di porkinson un decrepito in alto mare dopo burrasca estiva - sorrido faccio un altro sorsSso mentre lui continua a singhiozzare gli tolgo il bavaglio dalla bocca e gli do il suo ultimo sosSso poi si ritrova ululante fra le fiamme del rogo appassito deforme e sanguinante tenuto in piedi dai vetri e dalle spine conficcate nella schiena sotto le ascelle neiglutei nellecosce neifianchi finnsottolecaviglie divoratofinoallosso fino all' ultimo urlettino rauco sospirato nel delirio danzante del fuoco UN NUOVO GIORNO.

 

Il puzzo del pozzo

Il rottame ormai non c'e la faceva più era lento e fumoso lo lasciai nascosto fra l'erba alta dietro un cartellone pubblicitario poi tirai giù per i campi verdi e corsi verso il sole e pensavo:"devo smetterla!devo smetterla (cazzo)! questi lavoretti finiranno con l'uccidermi un giorno o l'altro ho troppi ssbirri addosso,devo seminarli,devo correre. uccidere quei porci sta' diventando troppo rischioso svolgerò il prossimo incarico fra due o tre anni se riesco a scamparla anche questa volta aspetterò che si calmino un pò le acque" mentre pensavo questo sentii il rumore di un torrente proveniva da oltre un'altura di fianco la strada sterrata mi fermai a bere,visto che l'acqua era abbastanza limpida ma mentre mi stavo chinando fui interrotto da un latrato: era un cane pastore che cominciò ad abbaiarmi contro si avvicinava lentamente ma poi di colpo smise e stranamente se ne andò scodinzolante."boh?". dopo aver bevuto alzai lo sguardo e scorsi fra gli alberi un vigneto smisurato con le viti a schiera centinaia di schiere di uva grappolosa e scura si stendeva per kilometri e kilometri........... ero come un ubriacone in una cantina di vini d'annata. rallentai l'andatura e ogni tanto strappavo qua e la qualche grappolone succoso e maturo: qualcuno lo mettevo in tasca o dove potevo il resto lo addentavo tipo cuore sanguinante e scalpitante. corsi per almeno dieci minuti senza fermarmi dritto avanti a me poi di colpo cambiai direzione e andai verso sinistra con il sole sulla mia destra che stava per sparire fino a che non vidi una piccola baracca probabilmente di qualche contadino pensai o di qualche pastore visto il cane di prima spiai dentro dalle finestre impolverate non c'era nessuno entrai e mi sedetti su una delle sedie di legno intorno al tavolo tondo rustico ma ben solido - mi guardai intorno - non c'era niente da mangiare,niente che si avvicinasse al cibo qualche bottiglia sparsa sul pavimento tegami abbandonati nel camino spento e ragnatele dappertutto. andai fuori e costeggiai la baracca - c'era un pozzo al di là dello steccato e su un lato,attaccato alla baracca,una cambusa per gli attrezzi: zappa,sega,pala,serramanico, fino ad arrivare al martello e alle cesoie guardandomi intorno pensai:"non mi è nuovo qui! non ricordo quando, ma ci sono già stato in questo posto nauseante e puzzolente". il puzzo terrificante veniva dal pozzo - può sembrare uno scioglilingua ma non lo è - il puzzo del pozzo aumentava man mano che mi avvicinavo non soffiava un filo di vento e il sole non c'era ormai più ma dal terreno arido saliva ancora calore,come se sudasse e questo rendeva il puzzo ancora più sgradevole,ancora più infernale. piegai il braccio ad angolo e lo misi davanti la bocca ero ormai ai bordi del pozzo e mi affacciai per guardar dentro - mosche! - non due mosche ma uno sciame di mosche che svolazzavano quasi a turno dentro e fuori quel pozzo il rumore assordante del delirio-ronzio era interrotto dal battito delle mosche che,di tanto in tanto, si schiantavano e si infilavano negli orecchi. vidi la corda del secchio penzolante e la afferrai: era abbastanza pesante da tirar su ,la carrucola non scorreva facilmente. allo stremo delle energie riuscii ugualmente ad issarlo in superficie e sapete cosa c'era nel secchio?un cadavere marcio,quasi in putrefazione. tirai un calcio al secchio facendo dondolare il tutto fino a che il cadavere non si staccò dal groviglio di corde al quale era ingarbugliato e cadde sul terreno facendo un tonfo sordo e vuoto guardandolo da vicino lo riconobbi nonostante il viso mangiucchiato dai vermi - mi venne in mente quella sera e quel posto - quel porco era Samuel lo avevo buttato io in quel pozzo dopo avergli sparato due colpi e ricordai anche il cane che avevo visto al ruscello c'era anche lui quella sera in quel posto gli dovetti dare un'intera scatola di biscotti per non farlo abbaiare.