| Vittorio
      Farina
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         Vangelo 
          secondo Satana 
        Fui separato dalla 
          Luce. Per Volontà di Dio. Affinché gli Uomini, potessero 
          apprendere, rammentando la stella dell'Origine. Ebbi il Buio e il Male 
          in feudo, spettò a me l'ingrato compito, il più Amato, 
          della stessa Luce di Dio. Fino a quando, una cometa non annunciò 
          la Speranza, l'antica Profezia doveva avverarsi : il Messia, il Liberatore, 
          colui che avrebbe ricongiunto ciò che è stato separato; 
          infine lasciavo le Porte dell'Abisso, fremendo di Nostalgia per l'Antico 
          Amore, la radiosa Luce.  
          Nascosto, tra coloro che vennero a rendergli omaggio, piansi le mie 
          prime lacrime umane, prima di tentare Erode, perché il mio compito 
          era di annientarlo, per mezzo degli uomini. 
          Ebbene uomini, io dirò la verità, sul mio Maestro e Avversario. 
          Io terminai il mio compito, gioiosamente sconfitto, nel Deserto e Voi 
          e non io, lo avete ucciso. Avete ucciso la Speranza e innalzato gli 
          idoli alla Menzogna, dopo la sua atroce morte, dopo che egli mormorò 
          angosciato : " Elì Elì Lemma, Lemma Sabctanì 
          " Io Urlai il Pianto della Terra, per mezzo vostro ero Vincitore, 
          e mi spettava il Feudo e i Vostri Destini, quando avrei potuto, finalmente, 
          essere Libero- Elì Elì Lemmà, Lemmà Sabctanì 
          - Perché Padre ci hai abbandonato ?  
        Fu chiamato il Maestro, 
          il Messia, l'Unto, il Sacrilego. Predicava che l'Amore fosse la sola 
          Legge, che non vi fosse Legge alcuna al di fuori dell'Amore, nessuna 
          legge, nessuna osservanza a intralciare il cammino dell'uomo verso Dio. 
          Perché i due siano Uno e l'uomo, viandante smarrito, venga ricongiunto 
          a Dio, come in un matrimonio, della stessa Sostanza del Padre. Nessuna 
          Legge e nessun Vincolo di sangue, non la Pace dei Devoti, ma la Spada 
          degli Amanti. 
          Sosteneva infatti la libertà assoluta, nelle questioni che riguardano 
          il sacro talamo. Non essendovi possesso alcuno, né di denari 
          né di cuori, uomini e donne erano liberi di giacere con chi volessero, 
          senza alcun obbligo, se non la libera e consensuale scelta dettata dall'Amore, 
          e l'Amore di Dio-Stava scritto nei testi sacri- era uguale all'amore 
          degli Amanti. Egli era infatti giunto a Perfezionare. 
          L'uomo e la donna erano liberi di giacere senza vergogna e timore, e 
          questo non era peccato. 
          L'uomo poteva giacere con un altro uomo e la donna con un'altra donna, 
          e questo non era peccato. 
          Ma chi sceglieva di seguirlo, doveva rinunciare a tutto, senza rimorso 
          e sacrificio, e questa era la Benedizione di Dio. Agendo così 
          in suo Nome, in nome dell'Amore e non della Legge, si potevano compiere 
          i miracoli, diventando la prova vivente dello Spirito di Dio, che arde 
          nei cuori che ancora non rammentano e aleggia in ogni cosa del creato. 
          E la vera Pace, la vera Libertà, la vera Fede, avrebbero invaso 
          il mondo, terso dal sangue dei Fratelli e dei Giusti. 
        Stolti che agognate 
          il Paradiso fuori da questa Terra, avete ucciso il Figlio dell'Uomo, 
          in nome di avidità e potere, possesso e privilegi, non meritate 
          alcuna Libertà se non quella di sgozzarvi tra di voi, siate maledetti. 
          Avete coperto di infamia, Colui che nei Secoli, avete additato come 
          il Nemico. 
          Ma solo su di Voi, pesa il suo sangue innocente, poiché la Verità 
          è che io lo Amavo, non si può fare a meno di Amarlo
 
        
        Confessione di un Negromante 
         
        Io Alexis, impugno questa mia confessione, che
    diffonderò, pensando di rimediare al male che ho causato, se qualcuno
    riuscirà a leggermi, perché, dal momento in cui io scrivo, la mia Vita e
    la mia incolumità, sono in pericolo. Ma la mia Anima, che io ho messo così
    a repentaglio, vuole essere libera, vuole poter esprimere, ciò che non ci
    è concesso… 
    Ho fatto del Male, fin dalla nascita, a un uomo, un uomo che non si può
    difendere, che non conosce il Male che lo affligge se non quello che Noi gli
    abbiamo concesso di sapere, per meglio soggiogare la sua anima, per meglio
    tormentarlo, affliggerlo… 
    Cercherò di fare ordine e di raccontare la storia dall'inizio, permettendo
    a chi legge, di comprendere, ciò che non è dato di comprendere. Il destino
    di quest'uomo era segnato, fin dalla nascita, per adempiere al patto con la
    nostra setta segreta… 
    Il rito fu solenne, nella sua cruda realizzazione, che agli occhi del
    profano, può apparire ridicola 
    e senza senso, Neonato, venne cinto di una fascia rosa, il suo nome, venne
    cambiato in un nome femminile, e venne celebrato un rito magico, per cui
    nella sua vita, gli accadimenti lo avrebbero travolto : sarebbe stato offeso
    e dileggiato, nella sua esistenza, così come noi, per scherno, avevamo
    cambiato il suo nome in un nome femminile, e in un rito solenne, abbiamo
    pregato perché la sua vita fosse segnata dall'ingiuria e dall'offesa, sino
    alla sua morte. I suoi genitori, avevano l'ordine di non iniziarlo ai nostri
    segreti, ma di trarre profitto della sua malattia, per favorire prosperità
    alla nostra setta. Se mai il fanciullo, ignaro dell'oscuro sortilegio,
    avesse saputo, scoperto qualcosa, la maledizione sarebbe dovuta essere
    rinforzata, dalle Arti e dai sortilegi di cui siamo maestri. 
    Questa condanna era il patto con cui sancivamo l'alleanza con i nostri nuovi
    adepti, il loro primogenito, doveva essere sacrificato, perché la sua
    nascita, aveva importanza, nel mondo della Luce. 
    Il sacrificio venne compiuto, la nostra setta accrebbe di potere, il loro
    secondo figlio, fu iniziato ai nostri segreti, mentre il loro primogenito,
    si ammalò, fin dalla sua prima infanzia, di un Male segreto dell'Anima e i
    suoi accadimenti, volgevano verso un'insolita sfortuna, la nostra
    maledizione aveva così effetto. 
    Crebbe nel dolore e nelle umiliazioni, sua madre, non gli elargiva l'affetto
    che desiderava e suo padre, lo umiliava, gli feriva l'anima con Arte, in
    modo che la nostra maledizione, gli avvelenasse il Cuore, così che il
    nostro rito, fosse rafforzato. 
    Il fanciullo crebbe , pur avendo grande intelligenza e sensibilità, con
    un'inspiegabile inclinazione dell'Anima alla fragilità e si ammalò. Ebbe
    un'infanzia e un adolescenza che lo predisposero alla malattia, tutti i suoi
    talenti, non diedero frutto e sino all'età adulta, crebbe nel dolore e
    nella privazione, così era stato predisposto. Terribili incubi, lo
    assalivano nei sogni, non riusciva a fare amicizia con i compagni, era
    sempre triste e isolato. 
    La sua giovinezza volgeva al termine, aveva raggiunto quasi i trent'anni,
    era ormai in nostro totale e inconsapevole potere quando… Successe
    qualcosa di inspiegabile…Egli seppe, tutto quello che gli era successo, il
    suo sacrificio… Nella sua incredula e confusa manifestazione, che agli
    occhi dei profani suonava come una malattia di chi ha perso il senno,
    accusava i suoi genitori, che non riuscivano più ad affrontare il suo
    sguardo. 
    Ci riunimmo, la condanna fu a morte, il giovane avrebbe vissuto di stenti e
    follia, e sarebbe morto suicida, rinnegando Dio, in tal modo la sua Anima,
    dopo la morte, sarebbe stata soggiogata dalla nostra congrega. Lasciammo
    così che egli divenisse consapevole di Noi e della sua pena, perché tutto
    questo accrescesse la sua stessa pena, perché fosse consapevole, impotente
    nei nostri confronti, travolto dal dolore. Non mi è concesso rivelare i
    nostri segreti e d'altra parte suonerebbero come pura follia ai profani. Ma
    usammo tutte le nostre Arti e le nostre conoscenze… Vi farò cenni che
    spero siano compresi. Per soggiogare un'anima innocente, si invocano entità
    che hanno il preciso dovere di non manifestarsi, per non intralciare il
    libero arbitrio dell'uomo, che pur nelle Tenebre, è destinato a cercare la
    Luce. Noi facciamo in modo che esse si manifestino all'uomo ignaro, che non
    ha strumenti e conoscenze per difendersi, e che si vede travolto dal delirio
    e dalle allucinazioni. 
    Vengono colpiti quei processi che sono asserviti alla vita naturale, come la
    sessualità e l'affetto. Facciamo in modo che l'Amore non giunga, che la
    vittima rimanga invischiata nel piano dell'illusorio soddisfacimento della
    masturbazione. Diamo forza a quelle Ombre che dalla masturbazione traggono
    la loro vita effimera, facciamo in modo che la vittima, come in un delirio
    febbricitante, possa scorgerle, ed esserne soggiogato impotente. Gli abbiamo
    regalato, tramite sua madre, una gattina innocente - Sua madre, asservita ai
    nostri scopi, è nostra schiava, rinforzata alla nostra servitù, dopo la
    morte del marito - Accudendo l'animale, sua madre e le sue sorelle, hanno
    evocato il suo Custode Magico, in modo che il giovane, rimanesse preda, per
    tramite dell'animale, della sua illusoria sensualità, che non può appagare
    con una donna, ma solo attraverso la masturbazione. Questo incantesimo,
    rende la vittima asservita al piano di Onan. 
    Abbiamo immesso le nostre energie intenzionali in immagini sacre, abbiamo
    ordinato a sua madre di regalargliele, in modo che ogni volta che lui
    pregasse, le crisi divenissero più acute. Infine abbiamo fatto in modo che
    lui, man mano venisse a conoscenza di tutte le nostre trame, e sapesse che
    sua madre, che lui amava, ne era coinvolta. Sorelle della nostra congrega,
    ammaliavano la nostra vittima, inculcando ordini imperiosi al suo desiderio
    sessuale, in modo che venisse avvilito, desiderando di appagare con donne
    vecchie e brutte, un imperioso desiderio sessuale. Ogni qualvolta, avesse
    cercato conforto nella Fede e nella Preghiera, le crisi sarebbero aumentate. 
    Eravamo sicuri che la follia e infine il suicidio, nella più cupa
    disperazione, lo cogliessero, invece non è stato così. Inspiegabilmente le
    sue crisi sono diminuite, nonostante lo strazio e il dolore, egli è lucido,
    consapevole, e lotta con accanimento per la sua guarigione. Senza neppure il
    conforto della fede, egli ha intrapreso un cammino che, giorno dopo giorno,
    lo rende consapevole del suo male, ma che lo sta guidando verso la vittoria
    . Scrive delle sue vicende, della sua rabbia con Dio, si racconta, con
    sincerità e ironia, e ha trovato, nelle sue storie fantastiche, ispirate
    alla sua vicenda, un inspiegabile consenso, grazie anche al suo talento, che
    non siamo riusciti ad offuscare. 
    Naturalmente, continuiamo ad attaccarlo, ma i nostri adepti, spesso, quando
    devono ferirlo nell'anima, senza che lui possa difendersi, con le nostre
    arti magiche, piangono, e la loro commozione, nuoce all'effetto e alle
    nostre intenzioni. 
    Temiamo, non sappiamo bene cosa, perché Lui ha rinunciato al desiderio di
    vendetta, anela alla Luce che gli abbiamo tolto, ma abbiamo paura. Sappiamo
    che alla fine sarà vincitore e noi invece, siamo condannati al nostro
    destino. Sappiamo che per quello che abbiamo fatto non c'è perdono, ma Lui,
    alla fine ,riuscirà a perdonarci, e sarà libero. E' ancora solo, beve
    troppo ed è arrabbiato con Dio. Ma giorno dopo giorno, è sempre più
    forte, la speranza che credevamo avergli tolta dal Cuore, illumina il suo
    cammino solitario, per molti è un eroe, una specie di santo e molti,
    conoscono la sua storia. 
    Io Alexis, mi confesso in queste righe solitarie, sperando che qualcuno le
    legga …A meno che il nostro implacabile avversario, non conosca questa mia
    confessione e stia scrivendo di Noi… 
      
    
    Il Maestro sconosciuto
     
    Si narra di un uomo pio e devoto che, disgustato
    dell'iniquità della vita, rinnegò tutti i precetti, dandosi alla
    dissolutezza. 
    Rubò, giocò nelle bische, passava tutte le notti, ubriaco, nelle braccia
    delle prostitute, arrivò persino a uccidere un uomo in una rissa. 
    Ma un giorno, prima di addormentarsi, vide l'Aurora e poi l'Alba. Al
    Tramonto si ridestò e si perse in esso, all'Orizzonte, e infine comprese. 
    "Le infinite gocce dell'Oceano sono l'Oceano stesso.Il Karma, con le
    sue leggi non è che Maya, siamo da sempre nel flusso vitale dell'Atma
    divino, siamo l'Oceano" 
    Non importa che sia esistito o che sia una leggenda, perché da quel giorno,
    noi lo veneriamo come Colui che si è Realizzato, il Maestro Sconosciuto. 
      
    La canzone dell'Universo 
    Percorro l'Eternità a passi baldanzosi, ansioso di
    incontrarmi con Dio. Tra un attimo - Si fa per dire perché ho davanti
    l'Eternità - Io, Uomo, Creatura Privilegiata, sarò al cospetto del mio
    Creatore. 
    L'Universo canta la sua Canzone, che non ho mai udito eppure conosco da
    sempre, tutto intorno a me la bellezza del Cosmo, nella sua artistica e
    radiosa inutilità . 
    Infine oltrepasso il cielo senza stelle, il vasto nulla, e mi ritrovo
    dinnanzi all'Assoluto. Vedo lo splendore del perenne Arcobaleno, e un omino
    vestito da pittore, con tanto di grembiule e berretto, che dà ritocchi con
    un pennello di stelle. Stupito che non ci sia nessuno a ricevermi, gli
    chiedo di Dio. 
    - Chi è Dio ? - disse l'omino - Il Padre e Creatore di tutto ciò che è ,
    degli uomini - Rispondo - 
    -Non capisco… Chi sono gli uomini ? - Mi rivolse con la parola, lo
    sguardo, e io vi scorsi il Creato e tutta la sua eterna bellezza - Non
    capisco… Chi è Dio e perché dovrebbe essere Padre, tutto 
    esiste da sempre e io mi rifletto nel tutto e il tutto si riflette in me, la
    stella più remota è parte di me e io sono quella stella… Sono L'Uomo o
    mio Signore, e tu mi hai fatto a Tua Immagine e Somiglianza… Piacere, Uomo
    ! Ma io non mi ricordo di te, in te non mi rifletto, vedo riflessa solo
    perplessità . Vidi nei suoi occhi, riflessa, tutta la mia perplessità. 
    Gli raccontai allora degli uomini e delle loro mirabili e utilissime opere,
    delle Religioni che parlano di Dio e per le quali sono state fatte guerre.
    Era Impressionato, ma non sembrava capire molto di quel che dicevo e alla
    fine sentenziò.." Ma se ha fatto tante cose utili e mirabili - Anche
    se non conosco l'Utilità - e poi ha fatto le Guerre - Anch'esse non so cosa
    siano, devono essere importanti, ma hanno un suono di morte- Forse Dio e Gli
    Uomini sono la stessa persona ! " 
    Ti dispiace se continuo nella mia opera ? I colori vanno bene come sono, e
    il mio pennello è assolutamente nuovo e asciutto… 
    Ero indignato e feci all'omino, a Dio che non è Dio, il più solenne
    cazziatone della mia vita, non avevo attraversato l'Eternità, per farmi
    prendere in giro e perdermi in simili follie e strampalaggini, a cosa serve
    poi un pennello, se non lo si bagna e non lo si intinge nel colore ? 
    Quasi subito mi resi conto, di quanto tutto questo fosse ridicolo, e dello
    stupore smarrito, di Dio che non è Dio. 
    Con la dolcezza e con la pazienza che si hanno con i bambini, gli parlai di
    Madre Natura e delle sue Opere belle e inutili, di Albe e Tramonti, di
    Oceani e Savane, di Foreste e di Fiori, di cuccioli che giocano… Sorrise
    di gratitudine e i suoi occhi ripresero a riflettere l'Immensa e radiosa
    bellezza del Creato - Qui sì mi vedo, mi vedo, mi vedo !… E alla fine
    creasti Noi, gli Uomini, a tua immagine e somiglianza… Sì, ora che mi ci
    fai pensare… - Sì ?! Feci tutto speranzoso… Lo vidi arrossire , farsi
    addirittura paonazzo, la sua prima Bugia , dalla creazione dell'Universo che
    non è stato creato. 
    Ero dispiaciuto e imbarazzatissimo, non vedevo l'ora di andarmene. 
    - E' stato un piacere, ma sai com'è, si è fatto tardi e devo andare,
    magari ci si vede un'altra volta… 
    - Ciao, Dio. 
    Mogio mogio, le mani in tasca e i passi strascicati,
    percorro a ritroso l'Eternità. Cupi e umanamente inutili, i miei pensieri
    vanno all'Uomo, creatura infelice e Creatore incoerente, che ha fatto un dio
    a sua immagine e somiglianza, un dio che troverebbe del tutto disdicevole,
    passare un pennello asciutto sull'Arcobaleno. 
    Pensavo poi a Casa, a quello che trovato dopo l'Eternità : Sicuramente i
    programmi televisivi ( sempre peggiori) e forse i viali alberati, forse
    qualche albero di plastica…E le gambe, eleganti, assorte e indaffarate,
    delle belle donne nelle vie del Centro. O Forse niente di tutto questo, ma
    la bellezza del Creato, in cui in Eterno, Dio che non è Dio, si specchia . 
    Fischiettai allora la canzone dell'Universo, e il mio cuore si fece leggero
    leggero, come un'infanzia spensierata. 
      
    La Dea casuale 
    Il giorno teso, il giorno maledettamente teso. 
    Puntuali le Nozze con la mia noia, puntuale l'appuntamento con il
    supermercato e le birre…E dacci oggi la nostra sbronza quotidiana, e
    liberaci, così che noi possiamo dimenticarci. 
    Molto grasso, molto gonfio, molto solo, molto stanco, molto disoccupato.
    Sono sbronzo prima di sbronzarmi, e stancamente mi trascino alla cassa con
    le Ceres…Quando la vedo, vedo un prodigio senz'età, il corpo di
    un'adolescente, snello, con le più belle gambe che mi siano toccate in
    sorte di vedere, i capelli come pensieri, liberi e ribelli ricci castani, e
    un viso che sfacciato ostenta dieci splendidi , affascinanti anni più di
    me, e la sua disinvolta minigonna…Un viso che si gira e mi sorride come se
    mi conoscesse…Vuol passare ? - Mi dice e quasi mi accarezza, mi sfiora con
    il busto, raccolto come una treccia incoronata, quasi infantile… 
    Dio, no ! -Penso-Non sono ancora alcolizzato a questo punto e fammi ancora
    godere dello spettacolo delle tue gambe, con quei collant che al ginocchio
    sembrano finire e poi ti accarezzano le cosce con fantasiosi ricami, con
    quella gonna che ti gira stretta alle natiche, senza farmele indovinare del
    tutto, anche se sono grato al bastardo per il sorriso e il contatto con il
    seno. 
    La sua voce è calda, giovanile, rassicurante, e ci congediamo con un
    sorriso, come ci conoscessimo. 
    Mi avvio, pensando che occasioni così non si sciupano, poi mi consolo
    pensando che tutta la mia vita è stato uno spreco e che forse, sono ormai
    abbastanza alcolizzato, da appunto sciupare le mie ultime occasioni. Ma dopo
    il sonno pomeridiano e alcolico non ho più bevuto, ho investito i miei
    risparmi in una terapia e, anche se non eclatante, ho trovato un lavoro meno
    noioso della mia condizione di inoccupato patito di Ceres. 
    La vita non la vivo più da passante e persino gli autobus, inzeppati di
    persone, non sono insopportabili come un tempo…Finché non la rivedo,
    rivedo la mia sconosciuta Dea casuale in calze e minigonna, impavida e con
    le cosce al vento, raggiante come il primo amore conosciuto a una festa. 
    Cinque o sei persone più avanti, che faccio, la saluto ? Sei mesi di
    inaspettata serenità e poi Lei… 
    Dio, in fondo, non è così bastardo. E' lei a salutarmi per prima e
    parliamo tutta la strada, troppo poca, davvero, mi dimentico di chiederle
    come si chiama, ma poi è ancora più forte la sensazione di conoscerla da
    sempre. Il cuore mi batte forte e il mio sesso, che ormai scioperava da un
    anno, con piglio risoluto, mi preme duro contro i pantaloni - Andiamo bene…E
    se mi innamoro ? 
    Devo sperare in incontri che arrivano puntuali, quando il mio pensiero cerca
    di liberarsi . 
    E' amore romantico, ma con il sesso che mi si erge come quando avevo
    quindici anni. 
    Quindici… E scintillio del cuore, spensierati gli attimi, ma nessuno dei
    due ci pensa a presentarsi, continua così, da buoni amici di sempre…E se
    poi è sposata ? Molte donne di quell'età sono sposate, molte anche
    divorziate, però. Penso anche :" Non può continuare così, devo farmi
    coraggio e buttarmi, ma ci sarà una prossima volta? " 
    Come è stato che da buoni amici, abbiamo invece fatto sesso, con intesa da
    amanti consueti e non la solita, tragica prima volta? L' ho accompagnata a
    casa e sulla soglia ho cercato di baciarla, così, mi è venuto spontaneo e
    lei mi ha risposto e ci siamo presi la mano e poi a casa sua, il corpo non
    era più un mistero velato, ma rimaneva inaccessibile anche se lo possedevo. 
    Dura ancora con Lei, Dea casuale dalle cosce di calze ricamate e dal radioso
    sorriso, che con naturalezza, mi ha messo la vita così piacevolmente
    sottosopra. E il sesso con una donna che ami non lo immagini nemmeno, ecco
    perché le fantasie maschili solitarie, parlano solo di scopate e sembrano
    un film pornografico. 
    A una Dea casuale poi non chiedi quanto dura, ti limiti a ringraziarla…Forse
    è questo il perfetto segreto della mia felicità… 
    Alla faccia degli spot pubblicitari, che adulano gli imbecilli e tormentano,
    chi non se la sente di essere così cretino e felice, mi sveglio e le birre
    rotolano sghignazzanti, sul mio bel sogno di belle gambe impossibili. Ma ho
    smesso di bere lo stesso…Le più belle cosce e il più bel culo, meritano
    che io vada incontro alla vita da sobrio. 
      
    Il trionfo delle Tenebre sulla Luce 
    Ogni pomeriggio, con la puntualità di sempre, mi
    vedo con Satana. Beviamo tè e giochiamo a domino. 
    Talvolta riesco a sorprenderlo, ad arginare la sua perfetta eloquenza. Ma
    parliamo da buoni amici…E da innumerevoli pomeriggi che ci incontriamo per
    la partita di domino, forse dall'Eternità. - Oggi riuscirò a batterti -
    Cosa te lo fa pensare ? - E' l'ultima partita che giochiamo ed è anche il
    mio ultimo giorno di vita - Hai deciso di seguire il mio consiglio…Ti
    piace come sono oggi ? - Accavallò le lunghe e sensuali gambe in calze
    velate, fumava avido… 
    Strana questa abitudine umana, fumare sigarette, voglio dire, siete un
    mistero insondabile… 
    Parlami di te- Sono una verità spietata e senza veli che il vostro sguardo
    non può tollerare, sono la vostra sola possibilità di essere liberi, per
    questo mi preferite come male e come morte, le verità inique non vi si
    addicono. - Parlami degli uomini - Popoli barbari e sanguinari sgozzavano
    neonati in mio nome, distrutti gli idoli senza precetti, l'orrore si è
    moltiplicato… 
    Ho visto la statua di carne senza testa - dissi- in cima al Palazzo della
    Fraternità, ho invano urlato, additando i cadaveri senza fine, disseminati
    per le strade, nessuno ci badava, nessuno vedeva il fumo, si accorgeva del
    puzzo di bruciato…E' stato tanto tempo fa… 
    - E come sempre, perpetuate l'orrore, perché avete visto all'orizzonte il
    trionfo della morte - 
    Nessuno si accorge dei cadaveri…Come se niente fosse, purezza delle
    abitudini quotidiane, siamo ormai abituati agli orrori, ci sono familiari
    come un vecchio cane. 
    Mi accarezzò il viso ed era la carezza di mia madre, ma era anche la mia
    amante e il mio confessore- Non mi piace quando scrivi di me, gli uomini
    ignari sono colpevoli, e li posso guidare, ma quelli come te, che hanno
    aperto gli occhi, sono innocenti.. 
    Ho una sorpresa per te, un premio, se preferisci…Ti porto la spada che
    spezzerà le tue catene, volerai così in alto, che il mio trionfo, qui
    sulla terra, sarà solo un vago ricordo - 
    Ho già scelto, anzi la vita ha scelto per me, sono un cittadino legittimo
    di questo mare oscuro, sei arrivato troppo tardi… 
    Era tutto calcolato - Mi rispose -E sapevo in anticipo la tua risposta.
    Dormirai dunque un sonno senza sogni, e la tua carne non si corromperà, su
    questo miracolo si porranno le pietre di una nuova fede… E rinnovati
    orrori - Dissi 
    E' inevitabile…Un'altra partita ? 
    Fuori, nel mondo reale, i passanti si lasciavano giocare ignari la vita,
    guardai dalle finestre ripulite dalla pioggia appena smessa, c'era una
    ragazza, carina, indaffarata sui suoi passi giovani e festosi… 
    Tocca a te muovere, ora - Mi disse  |