Giuseppe Bonan

nasce nel 1978 in provincia di Vicenza. Nel 1997, pochi mesi dopo aver conseguito il Diploma di Tecnico dei Servizi Turistici, pubblica la sua prima raccolta di racconti con il titolo di "Dal bar al binario 7" (Editrice Artistica Bassano). In seguito, pubblica racconti su riviste e in rete, su vari siti. Il suo recente romanzo, "Il diario di Zenda" è scaricabile gratuitamente da uno di questi, e cioè da http://www.isogninelcassetto.it/ebook.htm.

Zero Diviso Zero

Dopo aver spento la radio, Davide agguantò il giubbotto in pelle. Marco era davanti a un quaderno, seduto al tavolo del salotto.
"Dai, muoviti, porto fuori la macchina." Disse Davide e fece per uscire.
"Aspetta un attimo." Disse Marco. Teneva una penna in mano e sembrava un po' teso, come se avesse trovato finalmente qualcosa che cercava da tempo.
"Cosa c'è?" Chiese Davide , girandosi verso di lui, un po' scocciato. Alle dieci dovevano trovarsi con Cinzia e Laura, e Davide non voleva tardare.
"Vieni qui." Disse Marco, concentrandosi ancora di più sul foglio che aveva davanti. Davide gli si avvicinò, con il suo passo lento e controllato, ma ora rivelatore di un po' di ansia.
"Zero diviso zero." Disse Marco.
"Cosa?" Esclamò Davide, quasi sconvolto. Guardò il quaderno, Marco aveva fatto delle operazioni di matematica.
"Quanto fa zero diviso zero?" Chiese ancora Marco, insistendo. Stava sudando e sembrava quasi arrabbiato.
"Marco, sono le nove e trenta e devi sbrigarti, altrimenti prenderò una multa per eccesso di velocità."
"Aspetta solo un attimo." Cercò di calmarlo lui, e continuò.
"Due per zero non è uguale a zero."
"Come?" Chiese Davide.
"Quanto fa due per zero?" Chiese Marco.
"Zero." Rispose Davide, rassegnato a dover sopportare quell'attesa.
In matematica è così, ma la soluzione è errata." Disse Marco.
"Ma cosa stai dicendo?" Chiese Davide. Non riusciva a capire dove il suo amico volesse arrivare e il suo discorso gli sembrava totalmente insensato. Davide pensava a Cinzia, la ragazza che loro due avevano incontrato il giorno prima con Laura e con la quale si erano dati appuntamento per le dieci, quella sera. Doveva vederla, non rimanere lì nemmeno per un altro minuto.
"Ascoltami per un attimo." Riprese Marco. "Due per tre è uguale a sei, giusto?"
"Giusto." Disse Davide, ora molto più seccato. Stava cominciando anch'egli a sudare.
"Per verificare se il risultato è giusto, faccio sei diviso tre e ottengo due, l'altro fattore."
"Già!" Cercò di sbrigarlo Davide. Aveva fretta.
"Se divido sei per due, mi dà tre, giusto?"
"Sì, l'altro fattore." Ringhiò l'amico. Ora sudava davvero.
"Due per zero, secondo la matematica, è uguale a zero." Ricominciò Marco. "Se io divido zero per due , per verificare, mi dà zero. E fino a qui va tutto bene." Goccioline scendevano dal suo viso. "Ma se io divido zero per zero, non ottengo due, l'altro fattore." Marco sembrava avere degli spasmi, batteva il pugno sul tavolo dopo aver spiegato il problema.
"Sì, è vero." Disse Davide, incantato per un istante. Gli occhi fissi sul foglio. "Ma adesso devi sbrigarti. Prenderò una multa lo stesso, però muoviti." Andò velocemente in cucina per lavarsi le mani.
"Non vedi che la matematica si contraddice?" Disse Marco. Sembrava che stesse piangendo.
"Basta. Non voglio più sentirne parlare. Che cosa ti è successo? Ti si è fuso il cervello?"
"Con gli altri numeri va tutto bene , ma se si tira in ballo lo zero, è finita." Disse ancora Marco.
"Senti, io salgo in auto. Se ti muovi, vieni, altrimenti Laura te la puoi scordare per stasera, e forse per sempre." Disse Davide, ed uscì.
Marco rimase seduto ancora per qualche secondo, poi si alzò. Doveva prendere il giubbotto.
Quel foglio di quaderno, ormai, lo aveva esaurito.
Sì, certo, agguanta il giubbotto, chiudi a chiave la porta, precipitati giù dalle scale che l'ascensore è troppo lento, chiudi il portoncino, sali in macchina che Davide è ancora qui e ha l'autoradio accesa, chiudi la portiera e pensa un po' a stasera, che tanto zero diviso zero fa due, o anche tre o quattro e volendo, se proprio insisti, anche quindici.