Patrizia Caprioli

La sottoscritta dichiara sotto la propria responsabilità che il contenuto del racconto spedito è frutto della sua fantasia. Scrivo da quando avevo 14 anni.Scrivo racconti e poesie.Scrivo perchè in realtà non so parlare...non esprimermi al mondo attrverso "il verbo", trovo più comodo e ragionevole creare "spazi scritti" che escono come nuvolette dal mio cervello-fumetto....mi si comprende di più! Scusate l'ardire ma io sono solo un'Anima.

Neri

Il tempo era scuro come il mio corpo.
Ero bagnato dall'acqua della mia doccia pomeridiana, dato che l'afa aveva costretto le mie abitudini igieniche ad essere sempre pronte per un bagno frequente e rapido, poiché alla miniera di diamanti io avevo il compito più importante: sovrintendevo ai lavori di manutenzione, e quindi dovevo far in modo di evitare frane e guai! Quando avevo deciso di diventare nero? Si, nero del tutto! Scuro, bruno,nero come la pece, lucido come il petrolio, come il manto della pantera sudata pronta per balzare bestialmente sul suo malcapitato pasto! Nero, negro, buio e scuro come il buco infinito che si trova nell'Universo. Si, l'Universo che nonostante i miliardi e bimiliardi di stelle, comete, vie Lattee e pianeti brucianti di luce potente e calda come il nostro sole, esso è comunque, resta irrimediabilmente per sempre e sempre Nero!
Nero perché sentivo che il colore era distante da quella società grezza ed immatura che io odiavo e che quindi rinnegavo dalle dei miei diari personali. Rifiutavo quello squallore bianco ed ipocrita che sopravviveva nel mondo per farmi sentire sempre superiore per colore, legato quindi alla mia pelle e non al mio cuore che era rosso, come il sangue del mio vicino di colore!
Il bianco su tutto! Qui in Sud Africa il bianco è vita, significa vivere come un essere umano. Significa avere ed essere, due sentimenti esistenziali e potenti! Si, bianco e potere vanno di pari passo. Ma io, arrivato qui già nero sulla pelle, avevo scelto di viverci perché volevo non dimenticare di essere Nero. E qui te lo fanno sempre ricordare, perché sei e devi sentirti uno scalino più in basso nella scala dell'umanità!
Dicevo che, la scelta di cambiare pelle, il cui iter è stato duro e lungo, è stata maturata dalla mia mente piano piano e man mano che andavo avanti negli studi universitari, via via che capivo il Dio mio, non solo quello che dipingevano tante religioni - bianco di Spirito, ma coperto di pittura bianca. Un Dio che mi diceva di essere sempre fra noi, in noi, se solo avessimo accettato l'unica legge che Lui aveva prodicato irrimediabilmente tra gli uomini sordi. Essa ci diceva di essere un solo bene, senza colore, trasparente nelle menti per affrontare il mondo ed accettare tutti e tutto! Ma non solo il colore doveva essere annullato per questo mio Dio, anche tutte le altre differenze sociali, asociali e chicchessia per essere veramente un Suo Adepto e dire di Amarlo chiaramente ed anche scuramente! Perché non è solo nel chiaro della Luce Divina che si cerca Lui, ma anche nell'abisso dello scuro si trova la Vera Via!
Io avevo maturato il pensiero assurdo di essere Nero e volevo mandarlo avanti a qualsiasi costo. Era per me un pò come la vocazione del prete, anzi, meglio ancora, quella del missionario che se ne frega della malaria per andare a curare l'ammalato per conto di una grande impresa: Dio!
Non pensate che io sia un fissato della Religione allo Stato Puro.
Anzi, io sono un miscredente perché a volte gioco, baro e bevo come un disperato, ma dentro di me c'era chiara e precisa una voce: la mia coscienza. Purtroppo non so chi o che cosa ha fatto in modo che questa coscienza assillasse ripetutamente i giorni della mia vita. Non c'era ora, nè un minuto che mi prendesse per le orecchie per farmi sentire a disagio di fronte a pensieri, parole o gesti che sapeva avessero qualcuno, ed io ero sempre onesto, sempre chiaro verso gli altri nelle mie decisioni, ma essa sapeva anche insegnarmi ad essere uomo come solo una coscienza non viziata da presunzioni ed invidie altrui poteva esserlo!
Ed è per questo che essa mi insegnò anche a giocare, bere e barare.
Per questo mi costruì uomo facendomi innalzare, senza traccia di presunzione sulle miserie umane facendomi capire chi fossi e dove andavo, dandomi la forza dei miei ideali e dei miei pensieri.
Rintracciai nella mia nuova scelta un me stesso che non ero mai stato: sconvolgentemente e sfacciatamente coraggioso.
Il coraggio è la virtù dei deboli. Si deve essere coraggiosi per arrossire di fronte all'evidente volgarità della superiorità altrui!
Fui coraggioso senz'altro, ma in me c'erano i dubbi di un qualsiasi essere vivente che davanti ad una scelta impellente, che cambierà il suo modo di presentarsi nella vita, cerca una risposta alla sua domanda: ma dopo me ne pentirò? Io mi dicevo mille volte al giorno di no! Mi guardavo mille volte allo specchio per augurarmi che quella faccia che vedevo riflessa non mi portasse rimorsi improvvisi e sconosciuti. Mi domandavo se ero innamorato del mio aspetto esteriore tanto da farlo primeggiare su di un mio ideale. Per fortuna il giorno in cui accadde il mio radicale cambiamento mi accorsi che l'Io all'esterno di me era poco più importante del mio rasoio elettrico! Ad una cosa non ho mai dato troppa importanza, cioè qualsiasi oggetto era necessario ma sapevo che tra esso e gli altri esseri umani c'era la differenza del calore di un'anima!
Quando Divenni, non me ne pentii mai! Avvenne un pò per volta, come quando fai un percorso di studi universitari: dai primi esami facili e positivi, e via via ti convinci che ormai sei lanciato verso la meta della tesi finale. Ed io mi sentivo spingere verso un'altra dimensione, quella in cui vi era l'annullamento di un colore così banale il bianco per l'accettazione di quello che ti faceva sentire sulla pelle l'esistenza: il nero!
Lo facevo per cambiare la mia mente, farla adattare ad una sofferenza positiva, niente affatto masochista dato che con la mia pelle scura mi sentivo calmo, sereno e potente, capace di capire la vita nel suo profondo, di comprendere gli altri, ed anche l'insieme del significato Diverso ed Opposto!
Cercavo, come uno di quei collezionisti accaniti, la mia rarità interiore e sapevo che questa poteva essere solo espressa attraverso il colore opposto alla luce, troppo forte per riflettere pacificamente dentro se stessi. Il chiaro della luce mi distraeva dal mio progetto i Divenire, in esso ci vedevo tutto ciò che un uomo doveva avere ed essere: la pace interiore! Ecco: ricercavo questa, senza osannare e sperare nella notte della morte, ma in vita volevo sentirmi un beato con tutto l'Universo.
E non crediate neppure che ero un esaltato, un super uomo, un ecce homo! Cercavo solo la possibilità di svegliarmi la mattina e sentirmi orgoglioso di me stesso per quello che di bene farò e per quello che di male non ho fatto!
E poi il nero mi dava una carica inverosimile di sensualità maschile! Quando ancora non dovevo essere nero del tutto, quando incominciavo a scurirmi man mano per un processo da addebitare ad una pura tecnica scientifica che qui non posso rivelare perché farei del male ad un amico, dicevo che quando ero all'inizio della mia nuova pelle, sentivo crescere in me come una presenza soprannaturale, un feto che si stava formando nel mio grembo di uomo, una forte eccitazione sessuale! Desideravo potentemente il fare l'amore! Ma non solo per arrivare ad un orgasmo solitario e soddisfacentemente egoistico. Desideravo anche dare alla mia compagna il piacere intenso che sentivo di portare in me!
Poi il boom paradossale del mio prorompente sesso uscì allo scoperto: divenni un uomo sensualmente nero! Per quale biologia inspiegabile la sensualità di noi neri (ora potevo dire di esserl9o del tutto), è più matura, meno egoistica, più marcata e sconvolgente, più irrefrenabile ed intensa rispetto ai bianchi?
Forse perché diamo più importanza al nostro corpo, alla nostra anima, meno materiali e più sensibili nell'essere che nell'avere, da sempre prerogativa conquistata con la prepotenza del colore bianco. E poi, in generale, nel buio la fantasia erotica si scatena con più forza, schiaccia la ragione ed è solo un corpo a corpo fatto di mille cellule che percepiscono solo mille terminazioni nervose allo stato puro che solleticano più volte lo scatenarsi degli orgasmi.
Ecco che da un'idea pura e sconcertatamente pudica come quella di cambiare pelle per comprendersi meglio nell'anima, io avevo trovato ad attendermi le reazioni sconvolgentemente nuove del mio corpo che aveva solo cambiato vestito naturale1
Ero felice oltre ogni misura perché il sentirsi sensuali ti rendeva veramente pericolosamente potente ed io che non volevo esserlo mi resi conto che potevo catturare tutta questa energia positiva per sentirmi sempre pieno di me stesso. Essa veniva canalizzata nel lavoro, negli studi, nei rapporti umani, facendomi divenire sempre più colmo nella mia anima!
Mi sentivo veramente in gamba ed ogni giorno, ogni ora ed ogni minuto che trascorreva nella mia piccola vita sentivo l'importanza del mio gesto, l'importanza dell'avere una pelle color caffè, bollente e forte, l'importanza del vivere gagliardamente con un cuore cominciava veramente a pulsare da essere umano.