Enrico Olivero

 ho trent'anni ormai, ma da sempre ho una
passione grande come il sole, scrivere storie, piccoli
racconti, pensieri, tutto quello che dal cuore esce e la mente riesce
a fermare, ad imprigionare in fiumi di inchiostro.

Certo molte volte la mente non riesce a fermare tutti i pensieri, le
emozioni che escono, ma qualche volte ci riesce a allora sono felice.

Cos'altro dire di me, potrei raccontarvi del mio lavoro, delle mie
conoscenze scolastiche, delle mie esperienze professionali, ma poi mi
sembrerebbe di scrivere un curriculum vitae per essere assunto. Beh
non voglio essere assunto, strano da dirsi ma è proprio così, voglio
solo farvi vedere come sono, scrivendo due righe su una mia passione,
tutto qua.

Cosa abbia fatto in passato, che scuole abbia frequentato, e che
lavori abbia fatto fino ad ora, non sono informazioni poi così
importanti, forse, quello che sono certo lo devo anche a loro, ma
anche a tutte le persone che ho conosciuto e che ho amato fino ad
adesso.

Vivo tra la gente, la sento, interagisco con loro, imparo ogni giorno
qualcosina a partire dal guardare il fruttivendolo sotto casa ad
arrivare a guardare un semplice fiume che scorre.

Se mi dovessi mai definire, oggi mi definirei come un ricercatore di emozioni.

Un Pensiero

Un uomo ed una donna sono in un bosco di querce, è primavera, gli
alberi sono in fiore, gli uccellini stano cantando i loro canti
dolcissimi ed una leggera brezza soffia, scuote le fronde degli alberi.

Il rumore di un torrentello si mescola al frusciare delle foglie e al
canto dei pettirossi. Un soffice tappeto di foglie ricopre il suolo,
dove l'uomo e la donna stanno in piedi, l'uno di fronte all'altra, le
mani di lei cingono le mani di lui e gli occhi sono immobili, si intrecciano,
si parlano, si appartengono.

Lei parla con una voce sottile e dolcissima all'uomo, parla alla sua
anima e al suo cuore. Le sue parole, sono aria, vengono trasportate
dal vento e in un lampo raggiungono i quattro angoli della terra, il
vento avvolge i loro corpi, li culla, come una mamma a fa con il suo
piccolo.

L' uomo guarda la donna, la guarda e ascolta il vento che soffia,
ascolta quelle parole, ascolta e le fa proprie, entrano nel suo cuore,
nella sua anima, la rapiscono e la portano fuori alla luce del sole.
Adesso è lui a parlare, il vento ha cambiato direzione, un vento caldo
e tranquillo, che in un lampo raggiunge anch'esso i quattro angoli
della terra.

Le mani di lei stringono le mani di lui, insieme stringono una manciata
di terra, un fiore giallo come il sole simbolo di un unione, un unione
tra cielo, e terra, un unione tra due spiriti, tra due corpi che si
appartengono.

Gli uccellini continuano a cantare, il torrentello continua a scorrere
mescolando il rumore delle proprie acque al frusciare delle fronde
degli alberi, il vento a cambiato direzione, una brezza che soffia dai
quattro angoli della terra verso il bosco, un vento leggero, che
danza insieme alle anime del uomo e della donna in quel luogo.