Giuseppe Lanzavecchia

Kurtz, alias Giuseppe Lanzavecchia, prossimo al ventiseiesimo anno d?età. Segue una ferrea dieta a base di sostanze psicotrope, birra e vodka. Si consuma gli occhi sui libri di Burroughs, Kerouac, Bukowski e Welsh. Quando non scrive improperi contro il governo e le istituzioni, suona la groove box e il sintetizzatore negli Xedoucaixao. Dopo avere abbandonato una promettente carriera da tecnico di laboratorio analisi residui su matrici vegetali, terra e vini, per un?altra promettente carriera, quella del barbone ? tossicomane, muovendosi tra il nord italia, la svizzera e l?olanda. Da un anno a questa parte scrive racconti autobiografici, di fantasia o poesie, collabora con la rivista pennedoka, pubblica su vari siti e gestisce una rubrica di letteratura pulp sulla webzine metal-empire

IL CORPO II

Ecco, ora non riesco neanche più a trattenere gli alimenti nello stomaco, anche se ho continuato a mangiare più per abitudine che per vera e propria fame.
Scusa se ti accolgo nudo, i vestiti mi cascano di dosso.
Da quanto sono conciato così ? Sarà una settimana, anche se il fenomeno vero e proprio è iniziato circa due mesi fa, o perlomeno, io me ne sono accorto da, più o meno, otto settimane.
Tanto per fare un esempio, svitando un tappo, ci dovevo mettere una forza di molto superiore al normale, oppure facendo sesso, il pene è diventato man mano sempre più insensibile, però, incolpavo di questo la coca, cazzo chi avrebbe potuto immaginare… va bè, ormai…
Credo di essere l'unico caso simile, almeno io non ho mai letto né sentito niente al riguardo, o magari non sono l'unico, però le autorità l'hanno tenuto segreto per non allarmare la popolazione.
Io non dico un cazzo a nessuno, non voglio passare quelli che probabilmente saranno i miei ultimi giorni come un topo da laboratorio.
Così vivo peggio di un detenuto, senza avere più contatti umani, fino alla fine, come posso uscire conciato così.
I soldi ce li ho, da quando sono qui ad Amsterdam, ho fatto prima il barista, lì ho conosciuto le prime clienti, ora mi mantengo, meglio mi mantenevo, facendo il battone, all'inizio solo per signore, dopo, la mia avidità ha vinto la repulsione, così ho iniziato a offrire i miei servigi anche a clienti maschi. Alla mia ragazza, Linda, ho detto che faccio il rappresentante di prodotti dietetici, lei non so se ci credeva o fingeva di crederci
Costavo abbastanza caro, così, qualche soldo da parte sono riuscito a metterlo, vorrei farli avere ai miei genitori, che stanno a Piedimonte Matese, provincia di Caserta, devo ancora studiare il modo, non riesco neanche più a tenere una penna in mano.
In palestra, pian piano ho dovuto diminuire sempre il peso, non capivo come mai, pensavo che fosse per la vita sregolata di notte e l'uso, ultimamente l'abuso, di alcune sostanze.
Che sia una punizione di qualche dio perverso, per l'uso che ho fatto del mio corpo.
Così me ne sto a casa ben nascosto, anche perché, sì mi si nota poco, però non posso girare nudo, d'altronde si possono mettere vestiti alla nebbia ?!
Prima o poi, il padrone di casa, non captando alcun segno di presenza umana, farà aprire la porta da qualche fabbro, si guarderanno attorno, si chiederanno che fine ho fatto. Io sarò qui a guardarli, potrò anche toccarli che loro non si accorgeranno di nulla.
Bè, è stato un piacere, mi raccomando acqua in bocca, ciao.

Testo coperto da s.i.a.e.

 

Barlumi di squallore

1) fratellanza
Stavamo pippando 'na raglia di ketamina, io e Claudio, quando sto frikkettone con il maggiolone dà una botta alla 306 di Claudio. Tiro su la raglia e apro la portiera per vedere i danni - un bollino del cazzo, roba da niente.
Sto tipo figlio dei fiori, scende scusandosi. Claudio però , come se quello l'avesse mandato a cagare, gli molla una mina sul muso e subito un'altra. Io scendo; - Cazzo, ma dai, è roba da niente -.
Il ragazzo si tiene il naso che cola sangue e guarda incredulo prima Claudio e poi me, - Ma sei proprio stronzo ! -, Claudio sta per partire con un altro cartone, io però lo acchiappo, cazzo mica l'ha fatto apposta quel povero coglione, che sale sulla macchina e se ne va bestemmiando.
- Ma guarda qua, tre settimane, cazzo - urla Claudio inviperito. Io lo provoco - E tutte quelle belle parole sull'abolizione della proprietà privata ? Uno ti tocca la macchina, manco lo fa apposta e guarda come t'incazzi -, - Va bè cosa c'entra la politica - risponde imbarazzato, - M'avranno preso male le pastiglie - prova a scusarsi, - Dai, tirati sta keta, prima che me la pippo io - lo esorto.

2) poliweb
Carlo, finito il turno all'autogrill, come tutte le sere, si collega a internet, va su "preferiti" e clicca poliweb chat.
Ci pensa su due secondi, poi, deciso lo pseudonimo, entra nella stanza "over 30" .
È colto, ci sa fare con le parole, riesce a capire la gente al volo. Molte persone si aprono con lui in chattate private.
Sente l'odore delle balle, se ne accorge subito se uno o una gli mente.
Il suo scopo non è fare conversazione, lui odia tutto e tutti. Entra prima con un nome da figa, si fa raccontare la rava e la fava da qualche ignara vittima, poi rientra con un altro pseudonimo, in genere barbablù, per terminare di fare a pezzi moralmente il suo bersaglio.
Si comporta un po' come quelli che ai rave, o ai concerti, prendono a spallate tutti quelli che hanno attorno, tanto per farli incazzare, solo che in chat non rischia di sbattere il naso sulle nocche di qualcheduno.
Ha già "tacchinato" un avvocato bolognese che dice di chiamarsi Luca, uno molto affabile, che, credendolo Sonia, già gli ha proposto di andare assieme dalla sua ex balia, sui colli bolognesi a pranzo, tanto per conoscersi.
Carlo lo ha già "psicanalizzato" dopo qualche frase, pensa che sia un romantico, amante della lettura, non molto espansivo, il quale nonostante il divorzio ( questo gliel'ha confidato, non l'ha indovinato, se no lavorerebbe in un baraccone), cerca ancora, disperatamente l'anima gemella per colmare il vuoto amaro lasciatogli dalle esperienze precedenti.
-Ora ho il tuo cuore in mano, devo solo fare una lieve pressione con le dita !- pensa Carlo, orgoglioso di sé.

3)mamma sono a casa
A casa di Giancarlo, lui stesso, Anna e Omar, finto di guardare la videocassetta, si fanno un tiro della mistura di prima, per poi uscire in giro sulla panda di Anna.
Tappa al parco, dove Omar deve consegnare dodici butterfly rosa, poi al chiosco a bere birra Moretti, addizionata di speed infilata di nascosto da Giancarlo.
A fianco a loro ci sono Aldo e Rashid che sorseggiano birra, dopo aver fumato prima coca poi eroina. - Ciao facce di bronzo - li saluta Omar dandogli la mano
Poco dopo, si avvicinano due ragazzi a Omar, i quali gli chiedono se ha otto pastiglie da vendere. Omar si allontana guardingo e dietro a un albero, tira fuori dalle mutande il contenitore cilindrico di plastica, che ha trovato in un ovetto kinder, guarda dentro e nota che ce ne sono solo due,
- Cazzarola. Gianca, mi accompagni a casa per favore?- domanda, tornato al bancone del chiosco.
- Va bene -. - Ragazzi, è questione di un attimo - rivolto ai due clienti. Nell'attesa, Anna si mette a chiacchierare con i due.
Omar apre la porta di casa e già sente sua madre a voce alta : - Devi imparare la disciplina, bastardello - , cammina silenzioso verso la sua stanza e dalla porta socchiusa della stanza di sua madre, scorge la raccapricciante scena di Giampiero, l'attuale fidanzato della sua genitrice, chino in avanti, con la bocca imbavagliata, un cappio, fissato all'asta della tenda, intorno al collo. La signora, con una benda nera sull'occhio, la bandana in testa e una catena attorcigliata attorno ai seni a mo di reggipetto, la quale nella mano destra impugna, muovendolo aritmicamente avanti e indietro, un fallo in lattice di gomma di tretacinque centimetri, infilato per più di un terzo nel culo dell'uomo. Omar non sa se scoppiare a ridere o vomitare. In camera sua, tira fuori il barattolo da sotto l'armadio e mette una dozzina di pastiglie nell'ovetto di plastica.

4) ostia che sfiga
Madonna, guarda che figa quella lì col tatuaggio a forma di serpente sulla pancia, sì, sì, mi sa proprio che carico quella.
Accosto, - Quanto ?-, - Venticinque amore ! - costa neanche tanto cara, ostia !
- Andiamo in campagna, verso il Bormida, amore -, - Sì è meglio. Cazzo c'è da stare attenti, se ci beccano i vigili, poi mia moglie mi taglia le balle , ostia !-
- Ah sei sposato -, Sì da quarantadue anni. Però mi tira ancora, senza prendere né viagra né altre porcherie -
Le metto la mano destra sulla coscia e vado su, lei mi guarda un po' storto, però pago, ostia !
Arriviamo in uno spiazzo, vicino al Bormida, che bella figa, mi giro e le metto una mano sulla tetta, c'ho già l'uccello duro come una pietra, - Calma amore, adesso arriviamo al sodo, ce l'hai un profilattico ?-, - No, io non ce l'ho mica -, -Lo immaginavo, tranquillo ce l'ho io nella borsa.
Intanto che rovista nella borsa le metto la mano tra le cosce e comincio ad alzarle la minigonna, - Certo che hai proprio due belle gam… Ussignurmadonna ! Cosa vuoi ? -,- Voglio che ti togli l'orologio, mi dai il cellulare, portafoglio e scendi dalla macchina -, - Sì, sì ve bene, basta che metti giù quella pistola, ostia !-
Ma guarda te sta bagassa, tra un po' muoio d'infarto, c'ho le coronarie deboli io.
Così posso solo stare a guardare mentre se ne va con la mia uno, santamadonna che sfiga, adesso come vado a casa, cosa ci racconto a Gabriella ?
Porcabagassa che sfiga, OSTIA !

Testo coperto da s.i.a.e.
Barlumi di squallore II

Faccia come il culo
Mi alzo da terra e barcollo verso il palco, cazzo mi muovo a rallentatore, dev'essere a causa dei 60 ml di metadone e della compressa di bupenorfina.
Scorgo Ivano che si dondola aggrappato alla transenna, mi appoggio a fianco a lui.
Chissà che fine hanno fatto Fabrizio e Gianluca, non li vedo da almeno due ore.
Bella storia, stan suonando gli inkarakua, Christian, il cantante, sta già ringhiando a manetta.
Peccato che non abbiamo trovato degli acidi o dell'ecstasy, va bè stavolta è andata così.
Qualcuno mi salta sulla schiena aggrappandosi al collo, finisco premuto contro la transenna. - Uè Leo !-, mi giro e chi ti trovo, - Ciao Anna -, ci abbracciamo, - quando sei arrivato ? -, - Ieri mattina -, ha gli occhi strabuzzati, continua a smandibolare. - Ciao Ivano -…niente Ivano manco la sente, continua a dondolarsi attaccato alla transenna.
- Ti vedo un po' giù, vuoi un tiro di speed - mi propone Anna, - Sì, sicuro, ti ringrazio - .
Andiamo dopo il chiosco della birra, ci sediamo a terra, appoggiati al muretto.
Anna attacca a parlare come una mitragliatrice - Cosa stai combinando ?…Suoni ancora?… Lavori ?…Li hai visti gli altri ?…-, io rispondo solo - Ehmmm, sì-. Rovescia l'anfe sul pacchetto delle sigarette , fa due righe ce le tiriamo con un cinquino arrotolato.
Avvolgo una canna di fumo scadente, pagato un occhio, d'altronde è tardi, chi ne aveva di buono l'ha già venduto.
Anna mi si appoggia addosso e comincia a baciarmi sul collo. Mi giro e comiciamo a slinguazzare.
- Andiamo in macchina ? -, - Non ce l'ho la macchina - rispondo, - Ce l'ho io -.
Compiuto il nostro dovere, torniamo verso il palco, bene ora ci sono gli scar nerve, fanno i pezzi dei pantera.
Una figura vampiresca viene verso di noi, Enrico, ma guarda un po', ci abbracciamo, - Oè Enri -, - Quando sei arrivato ? -, - Da ieri -.
Si avvicina ad Anna e le cinge la vita col braccio.
- A quando il lieto evento ? -, - Ci sposiamo a settembre -,- Mi fa troppo piacere - affermo, scandendo bene le parole con enfasi dovuta all'anfetamina,tengo una mano sulla spalla di Enrico e una sulla spalla di Anna.
- Mi raccomando Anna, non sciuparlo - , lei, mentre Enrico è girato, mi fa l'occhietto e si passa la lingua sul labbro.

riflessione della buonanotte
Eh già, me ne sto qua a bere birra, guardando il mondo che avanza di qualche millimetro, a costo di vite umane. Meglio, una fetta avanza, l'altra sta sempre al solito posto, come sospesa nel tempo.
E allora ??!!
Tanto non concluderei un cazzo, meglio stare dove sono, troppo poco importante per essere eliminato. Perché, chi costituisce un serio pericolo per sto sistema del cazzo, viene eliminato, magari non fisicamente, però lo rendono innocuo, non gliela fanno passare liscia.
Chi ha provato a fare veramente qualcosa o è finito orizzontale ( vedi…boh…il Che, ad esempio ) o in galera, tipo Mandela.
Per ottenere cosa poi ? Un busto tutto scagazzato dai piccioni in un parco, attorniato dagli spacciatori, o dare il nome a qualche vicoletto del cazzo.

Che giornata di merda
Mado' che rincoglionimento, mi stendo su una panchina, ad una fermata dell'autobus accanto a porta nuova.
Quando mi risveglio manco a dirlo, m'han fottuto lo zaino, puttana la galera impestata lurida.
Cazzo dentro avevo la felpa e il berretto di lana, poi allo zaino c'ero affezionato, ce l'avevo dalla prima media.
D'altronde cosa mi potevo aspettare oggi, Silvia m'ha praticamente scaricato perché passo troppo tempo a bere e fagocitare compresse di qualsiasi genere,
per questo da un po' mi evita. Io siccome lei mi evita, ho incrementato l'uso di alcool e di pasticche.
Ah, vaffanculo. Mastico un nozinam e, barcollando, faccio un giro per San Salvario.
Se becco uno stronzo con uno zaino invicta me lo inculo sul posto.
Uno sciame di spacciatori mi fanno gesti, l'occhietto, sibilano :- coca ? brown ?-.
Io faccio segno di no con la testa, scazzato marcio.
Puttana di quella eva porca, ho perso lo stracazzo di treno per Alessandria, così tocca stare fino alle sei di mattina in sto cesso. La stazione fino alle quattro non apre, quindi devo passarmela in giro, senza manco più la felpa del cazzo che stava in quel zioporco di zaino.
Miracolo, un bar aperto !
- 'Na bottiglia di Moretti da sessantasei -, - Te la apro ?-, - Sì, quant'è ? -, - Due e cinquanta -, - Alla faccia del capitello !-. Porco diesel al supermercato viene un'euro, il 150% in più, fanculo lui e tutti quelli come lui, sto barabba dei miei coglioni. Così, adesso devo prendere il treno a sgamo che non c'ho più abbastanza soldi. Va bè che anche se li avessi avuti, li avrei tenuti per bermeli, al supermercato, naturalmente.
Rivado a collassarmi alla fermata dell'autobus.
Passa di fianco uno che guarda con aria rapace la mia bottiglia, nel culo gliela metto se ci prova ! Cazzo due pezzi e cinquanta !
Svuoto la Moretti e sonnecchio fino alle quattro.
Come apre porta nuova, vado sul binario 12 e mi metto sul treno buio, adesso sì che è tutta n'altra storia.
Me la sciallo tanto, che mi sveglio quasi a Novi, bastardo il governo.
Approfitto per fare un po' di colletta sul vagone.
Una signora mi smolla un'euro, un ragazzo qualche centesimo, finchè non arrivo da sto tipo che si alza ; - Cos'è che vuoi ? Ma va a cagare, io è da quando avevo quattordici anni che mi rompo la schiena e bla bla bla -, intanto mi da una spinta, io, per non attaccare casini, scazzo come sono, lo congedo con un vaffa e mi giro. Lui no se l'è presa a cuore, si vede che non c'ha proprio 'n cazzo da fare.
- Aspetta che scendiamo e t'aggiusto -.
Scende prima lui, mi apetta, prima che posso fare qualcosa, mi dà una testata, solo che avevo la bocca aperta e con l'incisivo gli faccio un taglietto sulla fronte.
Cerca di darmi uno schiaffo, lo paro e gli do una castagna sul naso, poi faccio per ammollargli un calcio in faccia, solo che mi prende il piede e mi fa finire a terra.
Per fortuna che è lento come mio nonno morto ne '73, riesco ad alzarmi e gli ammollo una pizza sulla faccia.
Ecco che arrivano gli stronzi della polfer !
La signora dell'euro, la quale aveva visto la scena, grida dal finestrino del treno in partenza - È quello che ha cominciato, il ragazzo si è solo difeso - i pulotti manco la cagano.
Ci separano e ci portano dal pulotto in comando.
Gli racconto la mia versione, il tipo la sua, solo che, su un piatto c'è un agronomo incensurato, sull'altro io.
Secondo te a chi hanno creduto ? Bravo, hai capito com'è la questione, per poco non mi denuncia pure quel verme del letame.
Fanculo. Telefono al mio amico Riki per vedere se mi può venire a raccattare, al supermercato naturalmente, ci vuole una birra, tanto saranno un cinquecento metri, con tutta la strada che ho fatto, cazzo sono pochi metri ?!

Giorno di stipendio
E vai ! Giorno di paga.
Mi vado a bere una heineken ghiacciata. Dopodiché vado in via Parma, citofono Valente e salgo la rampa di scale.
Mi apre Brigitte in reggiseno e perizoma.
- Ciao belo -, - Ciao Brigi'-
Ce ne andiamo in camera, le do il cinquanta e lei mi passa il gondone.
Comincia con un pompino che mi fa rizzare tutti i peli che c'ho in corpo.
Prendo il pacchettino della coca dal soprabito e stendo due righe sul comò.
Tiro, poi, porgo il deca arrotolato a Brigitte, - No, grazie amore - vabbè me la tiro io allora.
La faccio mettere a pecora e me la faccio dando poderosi colpi di reni.
- Bè, ciao Brigitte -, - Ci vediamo ispettore - .

Desolazione
La sala d'attesa della stazione di Voghera è popolata da una decina di prostitute che hanno finito il turno, le quali discutono animatamente tra di loro, un paio di senzatetto che se la dormono e Leo, che decide di fumarsi una pipetta di marocchino nell'attesa.
Azzo c'è un fetore di piedi pestilenziale, qualcuno da un po' non ha ricevuto notizie del sapone.
Leo proprio non ce la fa a dormire, appoggia la testa al muro. Non può neanche leggere, troppo buio.
Quando mancano un paio di minuti al treno, Leo va sul binario. Tira fuori il mangianastri a pile e mette fixed dei nine inch nails.
Sale sul treno, praticamente vuoto. Arrivato a Pavia, cammina fino alla tangenziale, dove rimane un'ora buona ad alzare il pollice a ogni veicolo che passa. Fortuna che c'è un lampione, nello spiazzo antistante il cancello di una fabbrica, così può leggersi acid house di Welsh.
Finalmente, lo carica un tipo con un alfettone, il quale spiattella tutti i cazzi suoi a Leo, rivelandogli che sta andando in un locale gay a Milano, raccontando della sua famiglia in Calabria. Leo vorrebbe dirgli che non gliene frega un cazzo, che vuole solo sonnecchiare fino a Milano, però, il tipo, che continua a tirare su col naso (probabile che si sia fatto una riga di bonza), è lanciatissimo, così Leo, per educazione, annuisce senza cagare manco una parola.
Leo scende alla stazione di Lambrate. C'è un bar che ha già aperto, si piglia un cornetto e un caffè. Va verso un tavolo dove sono seduti una ragazza e due ragazzi. - Posso ?-, - Prego -, sbrana il cornetto in due bocconi, butta giù il caffè,
- Scusa, cel'hai una sigaretta ?-, -Sì, prendine pure due -, - Grazie -.
- Sapete come si arriva a Pero ?-, - Sì, c'è l'autobus che parte qua dietro - risponde la ragazza, - Da dove vieni ? -, - Alessandria -, - Hai degli amici a Pero?-,
- No vado a un rave, ora telefono all'info e chiedo dov'è di preciso -
Va verso il telefono a scatti e chiama. Conosce già il posto, ci avevano fatto un altro rave.
- Ciao ragazzi, grazie per le sigarette - , - Ciao, divertiti -, - Ciao -.
Va alla fermata dell'autobus e aspetta una mezz'ora buona.
Arrivato a Pero, si deve macinare almeno un paio di silometri.
Arrivato presso il capannone, si lascia guidare dalla musica.
Appena varcato il cancello già uno stuolo di ragazzi e ragazze, gli passano accanto: - ..Ketamina ?…hai una sigaretta ?…pastiglie…hai una cartina…- lui scuote la testa e va verso le casse. - Trip ? - ,- Ecco, un trip - pensa Leo, - Quanto ? -, - Quindici euro -, - Arrivo solo a dodici -, - Tredici almeno - , - Davvero è tutto quello che ho, non ce la faccio -, -Andata -,- Che trip è ?, - Super hoffman -, -Bene -.
Mette il trip sotto la lingua e si piazza davanti alle casse, comincia a ballare, finalmente ha raggiunto il suo obiettivo.

BUON COMPLEANNO !

Nascondo "diario in Bolivia" del Che, sotto una piastrella (naturalmente fotocopie di fotocopie di fotocopie, saranno sette anni che non vedo un libro vero), certe cose è meglio non avercele in digitale, se arrivassero gli agenti faccio prima a buttare nel cesso i fogli che a ripulire la memoria.
Mi mangio un vasetto di "fango", cazzo darei il braccio destro per sapere che sapore ha una bistecca. Mio padre mi raccontava sempre della carne, del pesce.
Solo quando ho compiuto diciotto anni, i miei zii e le zie, hanno fatto una colletta per comprarmi una pizza.
Accendo l'oloschermo, ecco ci siamo, c'è un messaggi di Onnipotente, è una cartolina d'auguri animata, una donna fa lo strip, si mette a pecora e sulle chiappe reca scritto : buon compleanno ! Ci siamo .
Può anche darsi che il nostro gesto non servirà ad un beato cazzo, anzi, niente di più probabile. Tanto, fuori uno, avanti un altro. Però come possiamo esporre il nostro dissenso ? Quanti altri modi ci sono rimasti ?
Ho passato una vita nel silenzio, sempre fatto o ubriaco, sempre con la paura di esprimere il mio pensiero…ah fanculo la retorica, almeno per questa notte.
Pensare che prima , di politica, non me n'era mai fregato un cazzo, fino a quando, durante una perquisizione da parte degli agenti della Publivest (cercavano Ketamina, io m'ero fatto fuori tutto però) hanno trovato, sopra un armadio, delle fotocopie. Non era niente di sovversivo, solo brani di un certo Burroughs, uno scrittore del ventesimo secolo, credo.
Bè, immaginerai da te quello che è capitato, senza bisogno di inoltrarsi in disgustosi particolari.
Nel carcere, della catena Publivest, conobbi Onnipotente, meglio che non ti dico il suo nome, meno cose sai e meglio è per te.
Solo lui, Don Chisciotte ed io (chiamami pure Kurtz, era il personaggio di un vecchio film di guerra) sappiamo l'identità del bersaglio, gli altri lo sapranno solo al momento della "festa di compleanno", onde evitare che qualcuno si caghi addosso dalla paura e vada a cantarsela.
Sarebbe bello passare questa notte tutti assieme, facendoci coraggio l'un l'altro, però, uniti, sarebbe troppo facile scovarci .
Con i risparmi degli ultimi due mesi (passati a scaricare scatoloni di componenti elettronici), sono andato nell'appartamento di Brigitte, una prostituta. Appena finita questa lettera, mi farò fuori l'ultima busta di ketamina (sono un tradizionalista, lo dimostra il fatto che ho scritto su di un foglio invece che col pc).
Bè, non so più cosa scrivere. Se tu che hai trovato questa lettera sei un agente della Publivest o della Fininway, mi dispiace di non aver avuto dell'antrace da allegarci.
Bene, guarda l'olovisione domani, in diretta da piazza Cirami, per una volta, conduciamo noi !

Testo koperto da s.i.a.e.

Barlumi di squallore II

Faccia come il culo
Mi alzo da terra e barcollo verso il palco, cazzo mi muovo a rallentatore, dev'essere a causa dei 60 ml di metadone e della compressa di bupenorfina.
Scorgo Ivano che si dondola aggrappato alla transenna, mi appoggio a fianco a lui.
Chissà che fine hanno fatto Fabrizio e Gianluca, non li vedo da almeno due ore.
Bella storia, stan suonando gli inkarakua, Christian, il cantante, sta già ringhiando a manetta.
Peccato che non abbiamo trovato degli acidi o dell'ecstasy, va bè stavolta è andata così.
Qualcuno mi salta sulla schiena aggrappandosi al collo, finisco premuto contro la transenna. - Uè Leo !-, mi giro e chi ti trovo, - Ciao Anna -, ci abbracciamo, - quando sei arrivato ? -, - Ieri mattina -, ha gli occhi strabuzzati, continua a smandibolare. - Ciao Ivano -…niente Ivano manco la sente, continua a dondolarsi attaccato alla transenna.
- Ti vedo un po' giù, vuoi un tiro di speed - mi propone Anna, - Sì, sicuro, ti ringrazio - .
Andiamo dopo il chiosco della birra, ci sediamo a terra, appoggiati al muretto.
Anna attacca a parlare come una mitragliatrice - Cosa stai combinando ?…Suoni ancora?… Lavori ?…Li hai visti gli altri ?…-, io rispondo solo - Ehmmm, sì-. Rovescia l'anfe sul pacchetto delle sigarette , fa due righe ce le tiriamo con un cinquino arrotolato.
Avvolgo una canna di fumo scadente, pagato un occhio, d'altronde è tardi, chi ne aveva di buono l'ha già venduto.
Anna mi si appoggia addosso e comincia a baciarmi sul collo. Mi giro e comiciamo a slinguazzare.
- Andiamo in macchina ? -, - Non ce l'ho la macchina - rispondo, - Ce l'ho io -.
Compiuto il nostro dovere, torniamo verso il palco, bene ora ci sono gli scar nerve, fanno i pezzi dei pantera.
Una figura vampiresca viene verso di noi, Enrico, ma guarda un po', ci abbracciamo, - Oè Enri -, - Quando sei arrivato ? -, - Da ieri -.
Si avvicina ad Anna e le cinge la vita col braccio.
- A quando il lieto evento ? -, - Ci sposiamo a settembre -,- Mi fa troppo piacere - affermo, scandendo bene le parole con enfasi dovuta all'anfetamina,tengo una mano sulla spalla di Enrico e una sulla spalla di Anna.
- Mi raccomando Anna, non sciuparlo - , lei, mentre Enrico è girato, mi fa l'occhietto e si passa la lingua sul labbro.

riflessione della buonanotte
Eh già, me ne sto qua a bere birra, guardando il mondo che avanza di qualche millimetro, a costo di vite umane. Meglio, una fetta avanza, l'altra sta sempre al solito posto, come sospesa nel tempo.
E allora ??!!
Tanto non concluderei un cazzo, meglio stare dove sono, troppo poco importante per essere eliminato. Perché, chi costituisce un serio pericolo per sto sistema del cazzo, viene eliminato, magari non fisicamente, però lo rendono innocuo, non gliela fanno passare liscia.
Chi ha provato a fare veramente qualcosa o è finito orizzontale ( vedi…boh…il Che, ad esempio ) o in galera, tipo Mandela.
Per ottenere cosa poi ? Un busto tutto scagazzato dai piccioni in un parco, attorniato dagli spacciatori, o dare il nome a qualche vicoletto del cazzo.

Che giornata di merda
Mado' che rincoglionimento, mi stendo su una panchina, ad una fermata dell'autobus accanto a porta nuova.
Quando mi risveglio manco a dirlo, m'han fottuto lo zaino, puttana la galera impestata lurida.
Cazzo dentro avevo la felpa e il berretto di lana, poi allo zaino c'ero affezionato, ce l'avevo dalla prima media.
D'altronde cosa mi potevo aspettare oggi, Silvia m'ha praticamente scaricato perché passo troppo tempo a bere e fagocitare compresse di qualsiasi genere,
per questo da un po' mi evita. Io siccome lei mi evita, ho incrementato l'uso di alcool e di pasticche.
Ah, vaffanculo. Mastico un nozinam e, barcollando, faccio un giro per San Salvario.
Se becco uno stronzo con uno zaino invicta me lo inculo sul posto.
Uno sciame di spacciatori mi fanno gesti, l'occhietto, sibilano :- coca ? brown ?-.
Io faccio segno di no con la testa, scazzato marcio.
Puttana di quella eva porca, ho perso lo stracazzo di treno per Alessandria, così tocca stare fino alle sei di mattina in sto cesso. La stazione fino alle quattro non apre, quindi devo passarmela in giro, senza manco più la felpa del cazzo che stava in quel zioporco di zaino.
Miracolo, un bar aperto !
- 'Na bottiglia di Moretti da sessantasei -, - Te la apro ?-, - Sì, quant'è ? -, - Due e cinquanta -, - Alla faccia del capitello !-. Porco diesel al supermercato viene un'euro, il 150% in più, fanculo lui e tutti quelli come lui, sto barabba dei miei coglioni. Così, adesso devo prendere il treno a sgamo che non c'ho più abbastanza soldi. Va bè che anche se li avessi avuti, li avrei tenuti per bermeli, al supermercato, naturalmente.
Rivado a collassarmi alla fermata dell'autobus.
Passa di fianco uno che guarda con aria rapace la mia bottiglia, nel culo gliela metto se ci prova ! Cazzo due pezzi e cinquanta !
Svuoto la Moretti e sonnecchio fino alle quattro.
Come apre porta nuova, vado sul binario 12 e mi metto sul treno buio, adesso sì che è tutta n'altra storia.
Me la sciallo tanto, che mi sveglio quasi a Novi, bastardo il governo.
Approfitto per fare un po' di colletta sul vagone.
Una signora mi smolla un'euro, un ragazzo qualche centesimo, finchè non arrivo da sto tipo che si alza ; - Cos'è che vuoi ? Ma va a cagare, io è da quando avevo quattordici anni che mi rompo la schiena e bla bla bla -, intanto mi da una spinta, io, per non attaccare casini, scazzo come sono, lo congedo con un vaffa e mi giro. Lui no se l'è presa a cuore, si vede che non c'ha proprio 'n cazzo da fare.
- Aspetta che scendiamo e t'aggiusto -.
Scende prima lui, mi apetta, prima che posso fare qualcosa, mi dà una testata, solo che avevo la bocca aperta e con l'incisivo gli faccio un taglietto sulla fronte.
Cerca di darmi uno schiaffo, lo paro e gli do una castagna sul naso, poi faccio per ammollargli un calcio in faccia, solo che mi prende il piede e mi fa finire a terra.
Per fortuna che è lento come mio nonno morto ne '73, riesco ad alzarmi e gli ammollo una pizza sulla faccia.
Ecco che arrivano gli stronzi della polfer !
La signora dell'euro, la quale aveva visto la scena, grida dal finestrino del treno in partenza - È quello che ha cominciato, il ragazzo si è solo difeso - i pulotti manco la cagano.
Ci separano e ci portano dal pulotto in comando.
Gli racconto la mia versione, il tipo la sua, solo che, su un piatto c'è un agronomo incensurato, sull'altro io.
Secondo te a chi hanno creduto ? Bravo, hai capito com'è la questione, per poco non mi denuncia pure quel verme del letame.
Fanculo. Telefono al mio amico Riki per vedere se mi può venire a raccattare, al supermercato naturalmente, ci vuole una birra, tanto saranno un cinquecento metri, con tutta la strada che ho fatto, cazzo sono pochi metri ?!

Giorno di stipendio
E vai ! Giorno di paga.
Mi vado a bere una heineken ghiacciata. Dopodiché vado in via Parma, citofono Valente e salgo la rampa di scale.
Mi apre Brigitte in reggiseno e perizoma.
- Ciao belo -, - Ciao Brigi'-
Ce ne andiamo in camera, le do il cinquanta e lei mi passa il gondone.
Comincia con un pompino che mi fa rizzare tutti i peli che c'ho in corpo.
Prendo il pacchettino della coca dal soprabito e stendo due righe sul comò.
Tiro, poi, porgo il deca arrotolato a Brigitte, - No, grazie amore - vabbè me la tiro io allora.
La faccio mettere a pecora e me la faccio dando poderosi colpi di reni.
- Bè, ciao Brigitte -, - Ci vediamo ispettore - .

Desolazione
La sala d'attesa della stazione di Voghera è popolata da una decina di prostitute che hanno finito il turno, le quali discutono animatamente tra di loro, un paio di senzatetto che se la dormono e Leo, che decide di fumarsi una pipetta di marocchino nell'attesa.
Azzo c'è un fetore di piedi pestilenziale, qualcuno da un po' non ha ricevuto notizie del sapone.
Leo proprio non ce la fa a dormire, appoggia la testa al muro. Non può neanche leggere, troppo buio.
Quando mancano un paio di minuti al treno, Leo va sul binario. Tira fuori il mangianastri a pile e mette fixed dei nine inch nails.
Sale sul treno, praticamente vuoto. Arrivato a Pavia, cammina fino alla tangenziale, dove rimane un'ora buona ad alzare il pollice a ogni veicolo che passa. Fortuna che c'è un lampione, nello spiazzo antistante il cancello di una fabbrica, così può leggersi acid house di Welsh.
Finalmente, lo carica un tipo con un alfettone, il quale spiattella tutti i cazzi suoi a Leo, rivelandogli che sta andando in un locale gay a Milano, raccontando della sua famiglia in Calabria. Leo vorrebbe dirgli che non gliene frega un cazzo, che vuole solo sonnecchiare fino a Milano, però, il tipo, che continua a tirare su col naso (probabile che si sia fatto una riga di bonza), è lanciatissimo, così Leo, per educazione, annuisce senza cagare manco una parola.
Leo scende alla stazione di Lambrate. C'è un bar che ha già aperto, si piglia un cornetto e un caffè. Va verso un tavolo dove sono seduti una ragazza e due ragazzi. - Posso ?-, - Prego -, sbrana il cornetto in due bocconi, butta giù il caffè,
- Scusa, cel'hai una sigaretta ?-, -Sì, prendine pure due -, - Grazie -.
- Sapete come si arriva a Pero ?-, - Sì, c'è l'autobus che parte qua dietro - risponde la ragazza, - Da dove vieni ? -, - Alessandria -, - Hai degli amici a Pero?-,
- No vado a un rave, ora telefono all'info e chiedo dov'è di preciso -
Va verso il telefono a scatti e chiama. Conosce già il posto, ci avevano fatto un altro rave.
- Ciao ragazzi, grazie per le sigarette - , - Ciao, divertiti -, - Ciao -.
Va alla fermata dell'autobus e aspetta una mezz'ora buona.
Arrivato a Pero, si deve macinare almeno un paio di silometri.
Arrivato presso il capannone, si lascia guidare dalla musica.
Appena varcato il cancello già uno stuolo di ragazzi e ragazze, gli passano accanto: - ..Ketamina ?…hai una sigaretta ?…pastiglie…hai una cartina…- lui scuote la testa e va verso le casse. - Trip ? - ,- Ecco, un trip - pensa Leo, - Quanto ? -, - Quindici euro -, - Arrivo solo a dodici -, - Tredici almeno - , - Davvero è tutto quello che ho, non ce la faccio -, -Andata -,- Che trip è ?, - Super hoffman -, -Bene -.
Mette il trip sotto la lingua e si piazza davanti alle casse, comincia a ballare, finalmente ha raggiunto il suo obiettivo.

BUON COMPLEANNO !

Nascondo "diario in Bolivia" del Che, sotto una piastrella (naturalmente fotocopie di fotocopie di fotocopie, saranno sette anni che non vedo un libro vero), certe cose è meglio non avercele in digitale, se arrivassero gli agenti faccio prima a buttare nel cesso i fogli che a ripulire la memoria.
Mi mangio un vasetto di "fango", cazzo darei il braccio destro per sapere che sapore ha una bistecca. Mio padre mi raccontava sempre della carne, del pesce.
Solo quando ho compiuto diciotto anni, i miei zii e le zie, hanno fatto una colletta per comprarmi una pizza.
Accendo l'oloschermo, ecco ci siamo, c'è un messaggi di Onnipotente, è una cartolina d'auguri animata, una donna fa lo strip, si mette a pecora e sulle chiappe reca scritto : buon compleanno ! Ci siamo .
Può anche darsi che il nostro gesto non servirà ad un beato cazzo, anzi, niente di più probabile. Tanto, fuori uno, avanti un altro. Però come possiamo esporre il nostro dissenso ? Quanti altri modi ci sono rimasti ?
Ho passato una vita nel silenzio, sempre fatto o ubriaco, sempre con la paura di esprimere il mio pensiero…ah fanculo la retorica, almeno per questa notte.
Pensare che prima , di politica, non me n'era mai fregato un cazzo, fino a quando, durante una perquisizione da parte degli agenti della Publivest (cercavano Ketamina, io m'ero fatto fuori tutto però) hanno trovato, sopra un armadio, delle fotocopie. Non era niente di sovversivo, solo brani di un certo Burroughs, uno scrittore del ventesimo secolo, credo.
Bè, immaginerai da te quello che è capitato, senza bisogno di inoltrarsi in disgustosi particolari.
Nel carcere, della catena Publivest, conobbi Onnipotente, meglio che non ti dico il suo nome, meno cose sai e meglio è per te.
Solo lui, Don Chisciotte ed io (chiamami pure Kurtz, era il personaggio di un vecchio film di guerra) sappiamo l'identità del bersaglio, gli altri lo sapranno solo al momento della "festa di compleanno", onde evitare che qualcuno si caghi addosso dalla paura e vada a cantarsela.
Sarebbe bello passare questa notte tutti assieme, facendoci coraggio l'un l'altro, però, uniti, sarebbe troppo facile scovarci .
Con i risparmi degli ultimi due mesi (passati a scaricare scatoloni di componenti elettronici), sono andato nell'appartamento di Brigitte, una prostituta. Appena finita questa lettera, mi farò fuori l'ultima busta di ketamina (sono un tradizionalista, lo dimostra il fatto che ho scritto su di un foglio invece che col pc).
Bè, non so più cosa scrivere. Se tu che hai trovato questa lettera sei un agente della Publivest o della Fininway, mi dispiace di non aver avuto dell'antrace da allegarci.
Bene, guarda l'olovisione domani, in diretta da piazza Cirami, per una volta, conduciamo noi !

Testo koperto da s.i.a.e.